Skam Italia, arriva la quarta stagione: conferenza stampa in diretta
La conferenza stampa in diretta di Skam Italia 4.
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Il regista e sceneggiatore Ludovico Bessegato. “Una delle caratteristiche di Skam è non essere furbi, non è una cosa che ci appartiene. Non abbiamo neanche fatto attività promozionale nelle prime due stagioni. Abbiamo sempre privilegiato la bravura degli attori alla loro bellezza. Sono tutte bellezze realistiche, non abbiamo mai scelto modelli. Anche nei confronti Sana ho fatto una ricerca. Ho cercato delle persone vere che interpretassero la fede. Ho trovato delle persone che avevano una visione della propria religione e riuscivano a combinare la loro fede con i miei valori in maniera totale”.
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Skam racconterà la religione musulmana. “Diamo l’opportunità di conoscere qualcosa di nuovo. Non ci interessa raccontare quello che le persone vogliono sentirsi dire”.
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Sumaya Abdel Qader è una sociologa e scrittrice che ha collaborato alla sceneggiatura. “Un pezzo di Paese è maturo, l’altro non lo è. Sono certa che questa stagione venga percepita e vista in un modo dai giovani, in un altro ancora dalle persone più adulte. Già lo vedo seguendo le reazioni dei social. Sono contenta di aver visto tra le fasce più giovani una reazione positiva e bella sul personaggio di Sana. Non sapevo come il pubblico italiano avrebbe reagito, invece ho trovato la voglia di scoprire e conoscere. Senza pregiudizio. Tutti vogliono conoscere Sana e la sua vita, anche smontando i pregiudizi. Quando qualcuno si è permesso di dire qualcosa su Sana o sul velo, c’è stata una valanga di risponde per difenderla. E’ stato rincuorante. Questo ci dice che le nuove generazioni hanno una prospettiva diversa da quella delle vecchie generazioni”.
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Il regista: “Ho trovato un’enorme maggioranza di persone d’accordo con gli argomenti di cui parliamo. Ero preoccupato per la seconda stagione con protagonista un ragazzo omosessuale, ma non ho ricevuto neanche un messaggio che mettesse in discussione il tema. Non ho la sensazione di vivere in un Paese arretrato. C’è però un’altra parte di paese che non è d’accordo su questi temi, ma neanche arriva a guardare di Skam”.
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“Abiamo cercato di raccontare un sacco di sfaccettature diverse del mondo musulmano in Italia, anche le meno edificanti. Viene raccontato come una parte dell’Islam affronta l’omosessualità, Malik non vuole essere più musulmano per questo. Abbiamo raccontato tutto”.
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La serie arriva nel bel mezzo delle polemica su Silvia Romano. Risponde Sumaya: “C’è una questione che si fa rilevare: la libertà di scelta. Si ponte nei confronti di Silvia e di qualsiasi altra donna che fa delle scelte che non sembrano quelle più corrette o adeguate. Sana fa la scelta di portare il velo, di praticare e vivere la sua fede cercando di trovare dei compromessi con il contesto che la circonda, che potrebbe anche non combaciare a pieno con i suoi valori. Rispetto a Silvia, Silvia dice di aver fatto una scelta. Chi siamo noi per giudicare? Se è vero o non è vero, se l’ha fatto per una sua volontà oppure no. Il dubbio è legittimo, soprattutto nelle sue condizioni, perché era circondata da dei criminali. Che venga il dubbio è legittimo. Il problema è il passaggio dall’avere il dubbio a costruire scenari, insulti, minacce e finire nell’intolleranza. L’Italia avrebbe dovuto soltanto accogliere Silvia, invece si è trasformato nel giorno del giudizio”.
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Skam potrà essere attaccato a causa del clima di odio che si è sviluppato con Silvia Romano? Fatalmente arriva in questo contesto. Ludovico Bessegato: “Non lo so. Il pubblico primario di Skam penso che non si faccia condizionare dai toni sgradevoli di questi giorni. Spero che Skam 4 e questa strana coincidenza permetta a più persone possibili di approfondire il mondo musulmano. Oltre all’Islam che ci raccontano le cronache, esistono tante forme, come quella di Sana e della sua famiglia. Non sappiamo cosa pensa Silvia Romano e cosa l’abbia spinta a convertirsi, sono cose sue. Se anche fosse la peggiore delle ipotesi possibili, questo non ci giustifica di giudicare il mondo musulmano e la sua interezza. Noi offriamo la possibilità di vedere e approfondire la vita di una famiglia italiana di fede musulmana”.
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L’attore El Mehdi Meskar interpreta Malik, un nuovo personaggio. “Un prodotto solo non può cambiare il mondo, ma nel mio piccolo credo che il cinema e la tv possano cambiare la società. Ho iniziato a recitare con il teatro alle elementari. Ho sempre sognato di fare questo mestiere, ma non ho mai pensato che fosse la realtà. Un’estate sono andato in vavanza a Parigi con la mia famiglia. Avevo 13-14 anni e c’erano i cartelloni di un film di un adolescente magrebino. Vedevo questi cartelloni con questo ragazzo della mia età e mi sono detto “Forse questo mestiere lo posso fare io”. Credo che rappresentare le persone possa cambiare molte vite. Anche se fosse solo una, basta”.
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La serie andrà avanti? Matteo Benedetti di Tim Vision: “Abbiamo chiuso un ciclo, quello del liceo. Non posso dire altro”.
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Conclude Sumaya: “Credo che Skam italia sia un manifesto alla diversità intesa come pluralità e specificità, questioni che stimolano sfide, evoluzione e crescita personale”.
Dal 15 maggio su Netflix e TimVision arriva la quarta, attesissima, stagione di Skam Italia. Il teen drama quest’anno racconterà da vicino la storia di Sana, una ragazza italiana di seconda generazione, musulmana praticante.
Probabile la presenza degli attori della serie: Sana (Beatrice Bruschi), Martino (Federico Cesari), Niccolò (Rocco Fasano), Eva (Ludovica Martino), Giovanni (Ludovico Tersigni), Silvia (Greta Ragusa), Federica (Martina Lelio), Elia (Francesco Centorame), Luchino (Nicholas Zerbini), Filippo (Pietro Turano) ed Eleonora (Benedetta Gargari), oltre ad alcune new entry. Il regista e lo sceneggiatore è Ludovico Bessegato. La produzione è di CrossProduction.