Sipra addio, ecco Rai Pubblicità. E Il Dg Piscopo (da Sky) è Media Person of the Year
Dopo 87 anni Sipra cambia nome: un’operazione che per la Dirigenza Rai vuol significare una nuova prospettiva, più flessibile ed efficace. Ma si aspettano ancora i primi dati di Carosello Reloaded.
La ‘trasformazione’ è avvenuta: da ieri la concessionaria di pubblicità della Rai ha cambiato nome e da Sipra è diventata Rai Pubblicità. Un cambio annunciato qualche mese fa come segno di ‘rinnovamento nella tradizione’, a dimostrazione dell’organicità del concessionario pubblicitario nella struttura della Tv di Stato, ma che di fatto non ne modifica natura, funzioni e organico. Si chiude così una storia iniziata nel 1926 come Società Italiana per la Pubblicità Radiofonica Anonima, che l’ha vista dalla metà degli anni ’50 al 1975 in mano all’IRI (70%) e alla Rai (30%). Dalla metà degli anni ’70, quindi, la Sipra è completamente della Rai. Nessuna trasformazione societaria in questo caso, né di organico. La vera trasformazione per la concessionaria di pubblicità, infatti, è avvenuta qualche tempo fa (non tanto) con l’arrivo di Lorenza Lei – nominata AD dopo aver ricoperto il ruolo di DG Rai, passato nelle mani di Luigi Gubitosi – e con la nomina di Fabrizio Piscopo, arrivato alla Direzione Generale della Sipra/Rai Pubblicità dopo essere stato a Sky Pubblicità. E visto il piglio guerresco che Sky ha solitamente avuto verso la concorrenza del Biscione, l’arrivo di Piscopo lo scorso ottobre alla Rai ha aperto, almeno sulla carta, una nuova ‘era’ nella gestione degli investimenti pubblicitari della Tv di Stato. Primo obiettivo della Dirigenza Rai e del Concessionario, infatti, è quello di valorizzare i propri programmi di punta: non si può andare in perdita con Fiorello o Sanremo. Già con i tagli di quest’anno e una gestione diversa degli investimenti, Sanremo 2013 ha potuto vantare un leggero guadagno (con un introito superiore del 18% a quello del 2012, come comunicato dalla Rai) che fa bene al cuore. Sarà anche per questo che Piscopo è stato premiato come Media Person of the Year da una giuria composta di oltre 60 rappresentanti di aziende, centri media, creativi e operatori della comunicazione che ha motivato il riconoscimento riconoscendo in Piscopo colui che “più si è distinto per capacità di visione, innovazione e gestione del cambiamento nel settore della comunicazione“. Il pensiero, però, corre subito a Carosello Reloaded: sul piano dei contenuti il progetto non ha mantenuto le promesse (spot anonimi, a loop, senza mordente), su quello finanziario non è possibile ancora avere dati. In attesa dei dati economici, quelli importanti per Rai Pubblicità, il giudizio sull’operato di Piscopo in relazione a Carosello 2013 resta, per me, sospeso. L’operazione, però, sa tanto di stantìo, più che di integrazione, innovazione, interazione, tempestività, multimedialità, multi screen
“verso un pubblico sempre più attento alle nuove tecnologie e ai nuovi linguaggi della comunicazione nell’era digitale; creatività è il termine che meglio racchiude il progetto di Rai Pubblicità per dare risposte compiute ad un mercato in rapida evoluzione”,
come si legge nel comunicato di lancio. Beh, noi ci auguriamo solo che sia ‘trasparenza’ la parola chiave di Rai Pubblicità: siamo curiosi di avere i primi dati di Carosello Reloaded.