Simone Rugiati a Blogo: “Un talent culinario ha messo pressione in cucina, Street Food Battle è divertente” (video)
Tre impegni televisivi per Simone Rugiati.
Ritorna la competizione televisiva che mette alla prova i migliori food truck italiani. Da domenica 7 ottobre, in seconda serata su Italia 1, Simone Rugiati e Ludovica Frasca saranno i padroni di casa di Street Food Battle, un programma brand content arrivato alla seconda edizione. “Già confermare la seconda edizione di un contenuto branded è di per sé un successo: significa che siamo rimasti tutti soddisfatti, dall’editore agli sponsor”, ha dichiarato Laura Casarotto, la direttrice di Italia 1, durante la conferenza stampa del programma.
Il programma, prodotto da DryMedia, quest’anno sarà meno talent e più racconto. Sei le puntate previste: cinque suddivise in altrettante categorie (ricette territoriali, classici, cucina latina, cucina gourmet, must da strada) e una finale per eleggere l’ammazzapiazza per eccellenza, ovvero il truck migliore. Novità nel meccanismo (un po’ complesso). In ogni puntata accedono tre food truck, scelti dalla produzione dopo un’attenta selezione, ogni terzetto rappresentativo di ogni categoria. La prima prova sarà quella del cavallo di battaglia, giudicata dagli stessi Rugiati (che qui rappresenta il giudizio tecnico) e Frasca (in rappresentanza del pubblico), affiancati da un giudice speciale diverso in ogni puntata (interverranno Maurizio Battista, Paolo Ruffini, i The Show, Cecilia Rodriguez e i grandi chef Enrico Cerea, Marco Sacco e Alessandro Frassica). I due migliori passano alla fase finale della puntata, quella del Duello Finale, nella quale si sfideranno nella prova della Dispensa, dove si dovranno adattare all’uso di ingredienti particolari. Il vincitore di puntata, l’ammazzapiazza, sarà deciso da un pubblico di affamati che, fiches alla mano, decreterà il migliore e passerà alla puntata successiva. I vincitori di puntata si sfideranno nella finale, con sei sfidanti protagonisti: in palio un truck nuovo di zecca.
Simone Rugiati: intervista
Perché proprio il cibo da strada? “Tutti gli chef, anche quelli più canonici, finito il servizio vanno a mangiare street food, ma quello buono – fa sapere Rugiati -. Perché è un cibo goloso, che si mangia facile, senza pressioni. Se io vado in un ristorante di un alto livello ci vado perché mi piace, ma sono anche tenuto a tenere un certo atteggiamento comportamentale. Lo street food ha un approccio diverso: si mangia con le mani, e questo dà un’altra dimensione al cibo”.
Non è mancata una stoccatina a Masterchef, anche se non viene mai direttamente nominato: “Voi paragonate tutti i programmi di cucina a uno solo, che non è un programma di cucina, ma è un reality show basato sulla pressione che la cucina ti porta. Non è una critica, è che purtroppo adesso tutti ti parlano di stelle senza neanche sapere cosa voglia dire… Io vado a cena nei ristoranti stellati, ma ho preferito non fare quel percorso. Questa mega influenza che ha dato quel programma, o anche altri, sul fronte mediatico ha spostato l’asse giusta della concezione della cucina sulle persone: hanno quasi paura a cucinare, il cibo che non va bene e si butta, se non lo fai perfetto non è buono. No, no, no. Io credo che questo meccanismo non vada bene. Io dico sempre che se fai bene la spesa il ristornate più buono del mondo diventa casa tua. La materia prima è fondamentale, non la forma o la pressione. Va bene la pressione nei ristoranti di un certo livello, ma perché metterla anche a chi cucina a casa, cercando l’esasperazione? Il nostro modo di raccontare la cucina è street, accessibile a tutti. Questa cucina è divertente, e se ti diverti è più buono”.
Uno e trino: Rugiati, oltre all’impegno con Italia 1, in questa stagione lo vedremo anche su Food Network (canale 33 del digitale terrestre) e su Alice (canale 221 deldigitale terrestre). Da una parte 60 puntate della nuova edizione, la decima, di Cuochi e Fiamme, prevista dagli inizi di novembre: “Non vedevo l’ora. Quello è il programma dove posso parlare alla telecamere a carta bianca della materia prima. Quest’anno parlerò ancor di più in maniera diretta”. Dall’altra l’impegno con Codice Rugiati, già in onda dal lunedì al venerdì alle 19.30: “Lo stiamo producendo noi. Darò anche una calmata al format, lì c’è bisogno di essere più tutorial. E’ stata un’esigenza, perché in tutti i programmi non ho la padella in mano, ma io ricordiamoci che io sono un cuoco. Qui posso parlare con calma della ricetta e degli ingredienti. la ricetta diventa un modo per stare insieme: io racconto cosa comprare, parlo dell’ingrediente, come sceglierlo, cosa fai al tuo corpo e cosa fai al pianeta comprando uno o l’altro”.