Simone Annicchiarico: «Faccio tv per soldi. Belen mi ha dato più visibilità»
Il conduttore di Italia’s got talent non ha paura di passare per snob e viziato.
Non si può dire che Simone Annicchiarico sia uno che nelle interviste vuole uscirne bene. Il figlio di Walter Chiari non si è mai vergognato di essere un privilegiato, approcciandosi alla stessa tv popolare con un’aria perennemente annoiata e dissociata.
Ora è sulle pagine del mensile Max, da giovedì 7 giugno in edicola, che diventa un un fiume in piena:
“Sicuramente lavorare con Belen mi ha dato più visibilità. Faccio televisione per soldi, la fama non m’interessa. Oggi poi il successo non è sempre il riconoscimento di un talento. È pieno di impostori che non sanno fare nulla. Non ci sarà mai un erede di Tognazzi, Bramieri o Chiari… erano unici e insostituibili”.
Dal padre dice di aver ricevuto una lezione di fondo:
“Mi ha lasciato l’autoironia e mi ha insegnato a cercare sempre la verità”
Sul futuro si dice piuttosto incerto:
“Forse farò il benzinaio. Non so fare progetti, vivo alla giornata. Dieci anni fa pensavo solo alla musica, mai avrei immaginato di fare tv. Vorrei però continuare a scrivere. Le mie trasmissioni non le rivedo, la biografia di mio padre, invece, l’ho attesa con ansia per potermi rileggere!”.
Persino con le donne dice di essere “troppo timido per fare il conquistatore, preferisco essere sedotto, è meno faticoso”.
Se c’è una cosa in cui, però, si è fatto una grande cultura personale è il cinema, argomento di cui si dimostra all’altezza nel programma di La7, La valigia dei sogni:
“È una passione nata da piccolissimo grazie al proiettore con tutti i film Disney che mi regalò mio nonno a 5 anni. Ne ero dipendente. A 10 anni i miei film preferiti erano Gli Uccelli di Hitchcock e Nashville di Altman”.
Per questo, a parer mio, Annicchiarico meriterebbe di tenersi stretto il suo gioiellino di nicchia, mentre la conduzione di Italia’s got talent andrebbe affidata a conduttori più appassionati e motivati.