Simona Ventura a Le Invasioni Barbariche è più di una conduttrice, è La Condottiera
Le Invasioni Barbariche: Simona Ventura da ospite a conduttrice perfetta. A quanto un programma “vero”?
Qualche anno fa una persona molto assennata mi disse che “conduttrice” ha la stessa radice di “condottiero”. E che non è un caso, anzi. Aggiunse anche come, ad esempio, Simona Ventura fosse l’emblema perfetto di questa curiosa somiglianza etimologica perché “ha un istinto televisivo incredibile: in studio può succedere qualcosa di interessante alle sue spalle e lei, chissà come, lo capta”. Nel corso degli anni, complice quell’eresia che è la parabola discendente della sua carriera, noi di TvBlog non siamo stati sempre teneri nei suoi confronti. E continueremo a non esserlo nel caso in cui la Ventura non ci offra contenuti alla sua altezza. Ma, personalmente, non ho mai dubitato delle parole di quella tale persona molto assennata. E l’intervista a Simona Ventura andata in onda questa sera a Le Invasioni Barbariche me ne ha dato, finalmente, riconferma. Quella riconferma in cui speravo di incappare ormai da un bel pezzo. Simona Ventura è tornata. Ora è tempo che la tv, quella vera non ridicole succursali estere, se ne accorga e le dia un programma degno di una “condottiera” del suo calibro.
Se Daria Bignardi se ne sta mogia sul suo look total black dalla prima puntata, la Ventura s’è portata dietro un cambio d’abito tra punte di azzurro colibrì e stelline bordeaux per una singola ospitata. Un particolare, certo, ma già, nel suo piccolo, indicativo di una certa consapevolezza. Quella di chi sa dove si trova, ovvero in tv, e ciò che sta facendo: spettacolo.
Quello spettacolo che è mancato, nonostante ascolti decisamente favorevoli, nelle prime due (ok, magari facciamo una e mezza) puntate dell’Isola dei Famosi. Quell’Isola su cui la Ventura, come ha avuto modo di ribadire questa sera, ha messo tutto il sangue, la passione e la salute di cui disponeva. Quell’Isola che salvò, quando a rischio chiusura, tuffandosi come una naufraga qualunque per dare una scossa all’Auditel: non potevo permettere che il programma venisse cancellato per bassi ascolti, ha spiegato questa sera ad una sempre più catatonica Daria Bignardi (che sì, se la cava pure, ma qui stiamo parlando di Conduttrici, non di cibo per autori tv).
E poi Alessia Marcuzzi è una persona per bene, dice Simona, e non una blatta come molti altri che godono delle disgrazie altrui cercando di trarne vantaggio. Ma io devo mancare, aggiunge, per capire che non tutti possono fare tutto. E soprattutto che non è così semplice stare al timone di un reality come l’Isola dei Famosi, dove la deriva trash è alle porte e, se non la sai gestire, ti ritrovi in un attimo in una puntata qualunque di Forte Forte Forte.
Nonostante il piglio, la capacità di non rispondere alle domande spinose (come quella sul litigio con Mara Venier) facendo rimanere comunque alta l’attenzione del telespettatore, il meglio che Simona è riuscita a ritagliarsi dopo la sua fuga volontaria da X Factor è il ruolo da giurata nel prossimo talent vip di Milly Carlucci, Notti sul ghiaccio, come (e con) una Selvaggia Lucarelli qualunque. Poi, forse questo è davvero l’anno buono visto che se ne parla ormai da una mezza decade, la conduzione de Il contadino cerca moglie su Sky. Briciole.
Briciole per una che, semplicemente pronunciando “Blatta” fa schizzare questa parola in cima ai trending topic su Twitter, briciole rispetto a quello che Simona potrebbe ancora fare (e dare) in tv. Non avrà un carattere facile e sicuramente mai vorrei averla come nemica ma ciò che scrivo va a prescindere da qualsiasi valutazione “di comodo”. Come sta dimostrando Raffaella Carrà su Rai 1, non basta aver fatto la storia della tv per meritarsi un programma. Ma quando il merito c’è e il curriculum pure, è ora che qualche direttore di rete chiuda un occhio su eventuali antipatie personali e dia un programma a colei che è, e non ci sono dubbi, l’ultima condottiera superstite della tv italiana.