Silvio Berlusconi strozzerebbe gli autori de La Piovra
Nel 1989, la morte del commissario Cattani, impersonato da Michele Placido, ne La Piovra 4, fu un evento televisivamente sconvolgente (gallery di immagini della famosa scena di chiusura de La Piovra 4. Il video, dopo il salto). Me lo ricordo bene come un piccolo dramma, in quegli anni in cui la mafia faceva paura. Non
Nel 1989, la morte del commissario Cattani, impersonato da Michele Placido, ne La Piovra 4, fu un evento televisivamente sconvolgente (gallery di immagini della famosa scena di chiusura de La Piovra 4. Il video, dopo il salto). Me lo ricordo bene come un piccolo dramma, in quegli anni in cui la mafia faceva paura. Non che adesso faccia meno paura, sia chiaro. Ma allora, almeno, nessuno osava affermare che la mafia non esiste.
Ora, in maniera del tutto scoordinata e fuori tempo, ecco la reazione di Silvio Berlusconi a recenti notizie di cronaca, che peraltro lo vedono non iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle stragi di mafia del 1993:
Se trovo chi ha fatto le serie de La Piovra e chi scrive libri sulla mafia facendoci fare brutta figura nel mondo, giuro che lo strozzo.
E non tarda la replica di Stefano Rulli (sceneggiatore de La Piovra insieme a Sandro Petraglia):
Un uomo attento ai sondaggi come il premier spero ricordi che a vedere la puntata in cui moriva il commissario Cattani furono 17 milioni di italiani. La frase, anche se detta in modo scherzoso, dimostra comunque insofferenza e scarsa considerazione verso gli artisti.
Interviene, in merito, anche Michele Placido.
La piovra è roba di tanti anni fa – spiega – mentre le fiction tv più recenti sulla mafia, da Il capo dei capi a quelle su Falcone e Borsellino le ha fatte suo figlio per Mediaset. Certi fatti sono purtroppo accaduti e chi di dovere li ha osservati e raccontati per denunciarli doverosamente. Naturalmente si tratta ogni volta di fare informazione seria e responsabile, ma quel che è accaduto sarebbe grave venisse nascosto.
Non è questa la sede per parlare delle vicende giudiziarie del premier. Non è nemmeno la sede per cercare di capire perché mai il quotidiano Libero abbia anticipato – per poi venir smentito dagli inquirenti – indagini su Dell’Utri e Berlusconi a proposito delle stragi di mafia del 1993.
E’ questa la sede, però, per riportare dichiarazioni che riguardano da vicino anche il mondo della televisione. La Piovra fu uno straordinario fenomeno di costume, oltre a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su una piaga clamorosamente grave della nostra società. Non si vede perché mai non si dovrebbe fare, tutto questo, anche con la fiction. E con i libri (fra di essi, per dirne uno, Gomorra di Roberto Saviano. Senza dimenticare tutti coloro che sono in ombra), e con il giornalismo e l’informazione.
Raccontare un fenomeno terribile, reale e concreto, è necessario. A meno che non si voglia sostenere, come fece Dell’Utri, che la mafia non esiste. I fatti, be’, sono lì a smentire.
Personalmente, ritengo che gli autori de La Piovra meritino, ancora oggi, a distanza di 20 anni, un encomio. Come tutti coloro che di mafia si occupano e che denunciano le attività mafiose, male endemico del nostro Paese. Sono eroi. Non ci fanno certo fare brutta figura. Anzi, sono il simbolo di chi resiste.
La Piovra 4 – Morte di Carlo Cattani