Silvio Berlusconi al Tg1 – Le dimissioni che verranno. E il giornalista chiede a premier: «Che cosa ha provato»?
Silvio Berlusconi si collega telefonicamente con il Tg1.
Silvio Berlusconi si collega telefonicamente con il Tg1 delle 20 dopo il voto alla Camera dell’8 novembre, i “traditori”, il vertice di maggioranza e la salita al Quirinale (la giornata politica su Polisblog).
Francesco Giorgino, in studio, chiede conferma delle ultime notizie.
Berlusconi ha spiegato:
Intanto devo dire che il voto di oggi ha reso ancora più forte la mia preoccupazione sul nostro momento. Una situazione che vede i mercati non ritenere che noi vogliamo veramente introdurre quelle riforme liberali che l’Europa ci chiede con insistenza. E quindi io, dopo il voto di oggi, che ha confermato come fosse difficile operare quotidianamente in Parlamento perché la nostra parte politica non aveva causa di queste defezioni che lei ha ricordato, una maggioranza che probabilmente è sempre esistente se noi ponessimo la fiducia. Ma non possiamo porre la fiducia su tutti i provvedimenti.
Quindi io ho ritenuto che fosse necessario dare la priorità a queste preoccupazioni per la situazione del paese e allora mi sono recato dal Capo dello Stato presentandogli l’urgenza dell’approvazione da parte del Parlamento delle misure che ci sono richieste dall’Europa.
Davvero clamorosa la domanda finale di, Francesco Giorgino, che riscrive il concetto di “seconda domanda”, incalzando il premier su una questione che sta sicuramente a cuore di tutti i telespettatori:
«Posso chiedere l’ultima domanda, che cosa ha provato quando ha visto alcuni esponenti del PdL che oggi, praticamente, lo traduciamo per i nostri spettatori, le hanno votato contro».
Dice veramente così, Giorgino: «Che cosa ha provato». Un po’ come il giornalista del Tg2 che ha chiesto «Hai avuto paura di morire» al minore che aveva perso la mamma nell’alluvione di Genova. Una domanda che lascia attoniti di fronte all’ammiraglia del servizio pubblico, che ospita le dichiarazioni di Silvio Berlusconi dopo l’ennesima giornata politica delicata. Dopo un annuncio – sebbene posticipato nel tempo – di dimissioni. «Che cosa ha provato». Rispondo io, da telespettatore: «Un profondo scoramento».
Berlusconi, invece, risponde di buon grado:
Non ho provato soltanto sorpresa, ho provato molta tristezza, addirittura dolore in certi casi, perché tutte le persone che hanno ritenuto di lasciare la nostra parte politica erano persone a cui ero anche legato personalmente da anni, erano tutte persone che avevano partecipato all’inizio di Forza Italia e verso le quali io avevo un rapporto che non era soltanto di collaborazione politica, ma era anche un rapporto umano di amicizia e di forte amicizia
Ci sono anche altre domande, ovviamente, nel corso della telefonata.
Ecco, che cosa vuol dire che poi dopo si dimette? Che fase si apre?
La fase che si apre è quella delle consultazioni da parte del Capo dello Stato, che io prevedo, ma questo è qualcosa che attiene al Capo dello Stato, che poi data la situazione di questo parlamento non si possa andare alla formazione di nessun altro Governo successivo al nostro ma che invece si andrà a nuove elezioni.
Giorgino ci tiene a “tradurre” per i telespettatori (sarà che a forza di raccontar mezze verità si sono completamente rincretiniti, i telespettatori?) e così chiede a Berlusconi se voglia proprio essere chiaro sul fatto che o questo Governo o voto.
Io ero già stato chiaro con diverse dichiarazioni precedentemente, ma anche la situazione che si è verificata oggi in Parlamento conferma che questa è una fotografia esatta della realtà arlamentare. Quindi noi dobbiamo ritornare dai cittadini. In una democrazia si fa così. Non è assolutamente pensabile che in una democrazia possano assumere responsabilità di Governo le forze che hanno perso le elezioni.
In chiusura – dopo la domanda sul suo stato d’animo – Giorgino augura buon lavoro al premier.