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Silvio Berlusconi rincara la dose sulla RAI

In un’intervista al Gr1, Silvio Berlusconi rincara la dose a proposito della questione RAI. Vale la pena di riportare integralmente il suo intervento: Ho avuto modo di dire quello che pensa la maggioranza degli italiani – ha dichiarato – e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica che è pagata con i soldi di

10 Agosto 2009 18:13


In un’intervista al Gr1, Silvio Berlusconi rincara la dose a proposito della questione RAI. Vale la pena di riportare integralmente il suo intervento:

Ho avuto modo di dire quello che pensa la maggioranza degli italiani – ha dichiarato – e cioè che è inaccettabile che la televisione pubblica che è pagata con i soldi di tutti sia l’unica tv al mondo ad essere sempre contro il governo quando al governo ci siamo noi. La sinistra che quando fu al governo permise che la Rai attaccasse quotidianamente l’opposizione dovrebbe oggi appezzare che invece questo governo dica: la Rai non deve attaccare nessuno e dunque non deve attaccare né il governo tantomeno l’opposizione. Deve fare ciò che deve fare una televisione di servizio pubblico che ha come missione prima di tutto quella di informare, poi quella di formare, e soltanto come terzo obiettivo quello di divertire

Cominciamo da quel che condivido, personalmente. Condivido parzialmente la conclusione e parzialmente gli obiettivi. Informare. Benissimo. Informare vuol dire anche sottolineare storture, problematiche, errori, ingiustizie. Informare può voler dire anche attaccare.

Formare. Formare è una visione un po’ archeologica della televisione, una visione alla Ettore Bernabei, presidente della RAI dal 5 gennaio 1961 al 18 settembre 1974. Una visione che si può anche parzialmente condividere, ma che non può prescindere da una questione fondamentale: cosa significa formare? Cosa vuol dire? Chi forma chi? La televisione deve essere paternalista? Ecco, la questione non è certo facilmente esauribile.

Divertire. E chi dice niente. La tv è anche intrattenimento. Ma l’informazione, no, quella no, non intrattiene. L’informazione informa. E attacca, se è il caso.