Silvio Berlusconi è morto
Silvio Berlusconi è morto: da Milano 2 a Forza Italia, ha segnato un’epoca. Le sue condizioni di salute si erano aggravate nei giorni scorsi.
Silvio Berlusconi è morto oggi, lunedì 12 giugno 2023, all’età di 86 anni. Le sue condizioni si sono aggravate al mattino e intorno alle 10.35 è arrivata la notizia ufficiale della sua scomparsa.
La morte di Silvio Berlusconi
Il senatore, e fondatore di Forza Italia, è stato ricoverato al San Raffaele da venerdì 9 giugno per alcuni “accertamenti programmati”, come dichiarato dal suo medico personale, Alberto Zangrillo, ma la situazione è poi precipitata. Già nella serata di ieri, domenica 11 giugno, la sua compagna, Marta Fascina, e il fratello Paolo sono rimasti a lungo al suo capezzale, con la compagna che si è fermata in ospedale per tutta la notte e il fratello andato via solo in tarda serata. I figli di Berlusconi, eccetto Luigi, sono poi arrivati di primo mattino in ospedale, segno che qualcosa di grave stava accadendo. Alle 10.35 circa è stata battuta la notizia della sua scomparsa, avvenuta però un’ora prima.
Gli ultimi mesi sono stati complicati per il Cavaliere, ricoverato una prima volta a marzo e poi tra la fine di aprile e la metà di maggio, con un quadro medico difficile che lo ha visto a lungo in terapia intensiva e che ha portato alla diffusione della notizia della sua leucemia, tenuta segreta per anni.
Il quadro medico del Cavaliere ha visto negli anni un tumore, un intervento al cuore, un’infezione da Covid la scorsa estate, oltre a diverse patologie dovute anche all’età. Lascia 5 figli, con la primogenita Marina – a capo di Fininvest e di Mondadori – e il secondogenito Pier Silvio – presidente di RTI e vicepresidente del Gruppo Mediaset – entrambi nati dal matrimonio con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio e i tre avuti dalle seconde nozze, anche queste terminate, con Veronica Lario, ovvero Barbara (1984), Eleonora (1986) e Luigi (1988). Ultima compagna, invece, Marta Fascina, eletta in Parlamento alle scorse Politiche e con le quali non è convolato a nozze, ma con la quale Berlusconi festeggiato, in forma ufficiosa, l’unione sentimentale che li ha visti insieme per qualche anno.
Le reazioni alla morte di Silvio Berlusconi
La notizia è arrivata nel mezzo dei programmi del mattino del lunedì, con una programmazione non ancora del tutto estiva che ha fatto sì che alcuni dei conduttori delle strisce informative del daytime abbiano dovuto dare la news in diretta. E’ il caso di Federica Panicucci, che ha dato la notizia in lacrime, mentre è toccato a Cesara Buonamici aprire l’edizione straordinaria del Tg5. Iniziate intorno alle 10.30 le prime edizioni straordinarie dei Tg, con Rai 1 tra i primi a iniziare la lunga diretta.
Sospesi molti degli eventi politici della giornata, mentre si moltiplicano i ricordi e gli omaggi. Cambia, ovviamente, anche la programmazione televisiva della giornata.
Dov’è la Camera Ardente di Silvio Berlusconi?
La salma ha lasciato l’ospedale San Raffaele di Milano intorno alle 14 per raggiungere la villa di Arcore. Inizialmente si era parlato di una Camera Ardente allestita nello studio 20 di Cologno Monzese, il più grande della sede Mediaset e sua seconda casa ‘imprenditoriale’, ma la decisione è stata poi revocata per motivi di ordine pubblico.
In una nota, Mediaset ha escluso l’allestimento della Camera ardente “Né all’interno degli studi televisivi, né altrove“.
Silvio Berlusconi, quando i funerali?
Mentre la notizia inizia a circolare e ad alimentare i palinsesti tv, si attendono dettagli sui suoi funerali: ci si aspetta una diretta televisiva per seguire le esequie di chi ha cambiato il volto dei media in Italia. Previsti solenni funerali di Stato al Duomo di Milano mercoledì 14 giugno alle ore 15.00 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: a officiare l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini.
Silvio Berlusconi, gli inizi da imprenditore edile
La notizia della morte di Silvio Berlusconi ha ovviamente scosso dalle fondamenta il mondo politico e della comunicazione: proprio con la sua discesa in campo, nel 1994, politica, comunicazione e imprenditoria hanno iniziato a fondersi nel panorama istituzionale italiano.
La sua fortuna inizia negli anni ’60 come imprenditore nel settore edile: un ‘palazzinaro’ fu definito quando iniziò a disegnare i suoi ‘parchi’ residenziali. Proprio in virtù della sua attività edile (e diremmo anche finanziaria) nel 1977 fu insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro dal presidente Giovanni Leone. Senza dubbio alcune sue ‘creature’, come Milano 2 e Milano 3, sono entrate nell’immaginario collettivo soprattutto quando ha iniziato a investire nel settore televisivo – con una certa lungimiranza, va detto, ma anche in violazione delle leggi allora vigenti – mentre era ancora in vigore il monopolio Rai.
Silvio Berlusconi e la sua “impresa” televisiva
La sua attività in tv inizia nel 1976 con l’acquisizione di Telemilano, una tv via cavo di fatto ‘clandestina’ che operava dalla fine del 1974 a Milano 2. La crescita è rapidissima ed esponenziale: pochi mesi dopo la rete inizia ad assumere il volto di un network, dal momento che Berlusconi importa dagli USA la formula della trasmissione in simultanea di contenuti a una rete di tv locali consorziate, moltiplicando di fatto il proprio segnale sull’intero, o quasi, territorio nazionale. Un’operazione in violazione delle norme vigenti. Ma è ormai nata Fininvest, che segnerà di fatto la nascita in Italia di un polo tv privato.
Riassumere le vicende di Berlusconi, dunque, vuol dire intrecciare quasi 50 anni di storia italiana. Ci concentriamo sugli aspetti mediatici, e soprattutto televisivi, dal momento che la nascita del duopolio agli inizi degli anni ’80 ha trasformato completamente il panorama televisivo nazionale nelle forme e nei contenuti, riscrivendo anche il contesto socio-politico del Paese.
In una situazione di vacatio legis – e di supporti politici ad alti livelli – Berlusconi riesce non solo a stabilizzare la struttura e le trasmissioni di Canale 5 (questo il nome che intanto era stato dato a Telemilano) chiamando a sé un’icona tv come Mike Bongiorno per dare concretezza alla sua visione, ma anche a incrementare il numero di reti. Due le mosse ‘mediatiche’ che segnano la ‘consacrazione’ del polo privato: la prima è la conquista nel 1980 dei diritti di trasmissione del Mundialito, un torneo di calcio fra nazionali sudamericane ed europee, Nazionale Italiana inclusa, strappandoli alla Rai (e fu in questa occasione che ebbe la possibilità di trasmettere in diretta in Lombardia e in differita nel resto d’Italia grazie al network di emittenti locali) e nel 1981 l’acquisto di Dallas dalla Rai, dove il serial non stava avendo successo ‘anche’ a causa di una ‘improvvida’ strategia di trasmissione.
Nel 1982 Silvio Berlusconi compra Italia 1 da Rusconi e due anni dopo Rete 4 da Mondadori: a questo punto anche Fininvest ha 3 reti, come la Rai, e il duopolio può dirsi definitivamente nato. Con esso anche una lunghissima vertenza giudiziaria e politica che di fatto non ha scalfito l’impero berlusconiano: quando nel 1984 i pretori di alcune grandi città italiane come Roma, Torino e Pescara decidono l’oscuramento del segnale delle reti Fininvest per la violazione delle norme in vigore, un decreto legge dell’allora Governo Craxi evitò il black-out, sancendo di fatto l’ammissibilità della situazione in atto. Con la Legge Mammì del 1990 poi si aprì alle tv private su scala nazionale, ma nel frattempo Berlusconi aveva già aperto le porte all’internazionalizzazione del suo gruppo: nel 1986 fonda La Cinq in Francia (anche se sopravvive solo 6 anni), nel 1987 Tele 5 (anch’essa destinata a durare poco) e nel 1990 Telecinco.
Silvio Berlusconi e l’ingresso in politica
Intanto la situazione politica italiana, che gran ruolo ha avuto nella definizione dello scenario legislativo della tv, stava profondamente cambiando: Tangentopoli – seguita dai Tg di Silvio Berlusconi in diretta come una grande soap, con i suoi eroi e i suoi villain, con la sua estetica e i suoi stilemi – ribalta la scena politica e nella crisi dei grandi partiti tradizionali, il Cavaliere assume il ruolo dell’Uomo della Provvidenza, del self-made man pronto a scendere in campo per prendere le redini del Paese con piglio imprenditoriale. Nasce Forza Italia (o meglio i suoi prodromi erano già in fieri da qualche anno) e da lì inizia una nuova storia per Berlusconi, per la sua famiglia, per le sue aziende, per l’intero Paese. E ora è arrivato il momento di tirare le somme.
(In aggiornamento)