Si stava meglio quando si stava peggio?
Figure straordinarie. Persone che hanno trasceso la carne per toccare il Puro Spirito. Persone con luci e ombre, ma dal peso storico eccezionale. Vite non comuni, ricche, intense e uniche. Un viaggio affascinante. Un cammino a ritroso nel tempo. Un pellegrinaggio nelle radici della nostra civiltà. Alla conduzione, Elena Guarnieri, volto di Studio aperto, temporaneamente
Figure straordinarie. Persone che hanno trasceso la carne per toccare il Puro Spirito. Persone con luci e ombre, ma dal peso storico eccezionale. Vite non comuni, ricche, intense e uniche. Un viaggio affascinante. Un cammino a ritroso nel tempo. Un pellegrinaggio nelle radici della nostra civiltà. Alla conduzione, Elena Guarnieri, volto di Studio aperto, temporaneamente prestato alla rete diretta da Giancarlo Scheri.
Con Vite straordinarie, i telespettatori di Retequattro affronteranno un lungo viaggio intorno al mondo per ripercorrere la storia delle apparizioni di Maria; l’infanzia di Gesù, suo Figlio; l’avventura umana e imprenditoriale di Gianni Agnelli; l’infaticabile lavoro di Madre Teresa; la vita privata di Benito Mussolini. Un percorso che si snoderà tra Lourdes e Torino, proseguendo per la Palestina, toccando Predappio e Roma e, infine, concludersi a Calcutta.
All’aulica e ridondante presentazione on-line, io avrei aggiunto Topolino, David Beckham, Mario e Pippo Santonastaso e Cristiano Malgioglio. Gli stessi imperscrutabili motivi filologici, del resto, legano la Punto alla Repubblica Sociale, ai diseredati di Bombay (lasciando perdere, per carità!, aspetti ben più mistici)…
Dopo la fiction su Edda Mussolini e Galeazzo Ciano, sembra che la storia sia diventata materia d’opinione quotidiana. Da qualsiasi parte insorgono le revisioni più disparate – frutto probabilmente di chiacchericcio da bar, data l’originalità delle rivelazioni e delle analisi – ben rappresentate dalla inconsistente pomposità di questa trasmissione: un’accozzaglia di notizie e fatti spacciata per rivelazione. Accostare personaggi di caratura morale e statura intellettuale – nonche storica – così eterogenea, vendendola peraltro come straordinaria e quindi omologandola, è uno stratagemma giornalistico veramente piccino.
La beatificazione di Benito Mussolini e Gianni Agnelli è vicina: già condividono un posto nel paradiso mediatico assieme a coinquilini di una certa levatura. La vostra parte – come giornalisti perspicaci e responsabili – l’avete fatta: che il Vaticano, ora, pensi alle restanti formalità.