Shantaram su Apple Tv+, Charlie Hunnam e quei fondamentali giorni in Giamaica con Gregory David Roberts
La Bombay della serie è stata ricostruita in Thailandia causa Covid che ha impedito di girare in India.
In occasione dell’uscita di Shantaram, dal 14 ottobre con i primi tre episodi su Apple Tv+ poi con rilascio settimanale, abbiamo incontrato il protagonista Charlie Hunnam, il creatore Steve Lightfoot, e i co-protagonisti Antonia Desplat, Shubham Saraf ed Elektra Kilbey. La serie in 10 episodi è l’adattamento del romanzo di Gregory David Roberts e racconta la storia di un evaso che cerca rifugio e una nuova vita nella Bombay degli anni ’80.
Le riprese però non si sono svolte interamente in India, la pandemia ha costretto la produzione a spostare il tutto in Thailandia dove è stata ricreata Bombay. Shubham Saraf nato a Calcutta, ha elogiato il lavoro fatto dalla produzione “in alcune scene ho avuto la sensazione che fossimo a Bombay“. “Speriamo che se il pubblico ci seguirà e avremo una seconda stagione potremo tornare a girare in India” ha aggiunto Hunnam.
Charlie Hunnam e le giornate con l’autore del romanzo
Shantaram per Charlie Hunnam non è semplicemente una serie di cui è protagonista e produttore, ma un progetto che ha fortemente voluto, per cui ha combattuto per dar vita alla sua versione di Lin. Una serie su cui ha lavorato oltre tre anni “difendendo e combattendo per la mia visione di Lin” incontrando anche l’autore del romanzo Gregory David Roberts. “Sono stato con lui 4 giorni in Giamaica” ha raccontato durante l’intervista.
“Sapevo quanto fosse popolare il libro, ero intimidito dall’incontrarlo. Ma è stata un’esperienza bellissima, andavamo in giro e pensavano fossi suo figlio. Abbiamo dormito pochissimo, parlavamo per 22 ore su 24 della visione della vita e del romanzo. Abbiamo fumato tantissimo, penso che abbiamo toccato il record per il consumo di marijuana. […] Sto scherzando” ha aggiunto. Nella sua visione quella di Shantaram è una storia di trasformazione e non di redenzione “perchè puoi redimerti al mattino ed aver già stravolto tutto il pomeriggio. Questa storia racconta come trovare la luce per attraversare il buio. Tutto è una manifestazione del momento, non esiste l’assoluto“.
Lightfoot, l’autore della serie, non ha potuto incontrare di persona lo scrittore del romanzo come Hunnam ma solo attraverso Skype causa pandemia “una persona molto generosa, ha capito subito che uno show è diverso da un romanzo e ci ha lasciato la libertà creativa“. Per esempio dando spazio agli altri personaggi, mentre il romanzo è tutto raccontato dal punto di vista di Lin. “Forse abbiamo coperto un quarto del romanzo ma speriamo di aver fatto una bella serie“.
Shantaram e il rapporto con l’India
L’India è cruciale per il racconto di Shantaram. Una frase di Gregory David Roberts sintetizza nel migliore dei mondi l’importanza dell’India nella vita di chi vi arriva: “ci sono mille modi per arrivare in India, ma uno solo per uscirne: trasformato“. Non a caso più volte Lightfoot ha sottolineato l’importanza dell’autenticità del racconto.
“Ho preso la febbre dengue quindi sicuramente sono cambiato nel fisico” ha scherzato Hunnam, “potrà sembrare un clichè ma tutto è amplificato sembra di vivere una vita in techincolor quando sei in India. Sono persone speciali. Ovunque vada io faccio un test del sorriso, mentre sono in giro sorrido agli sconosciuti. A Londra d’estate 2 su 10 ricambiano il saluto, la percentuale scende d’inverno, a Los Angeles 4 su 10 ricambiano. In India rispondono tutti al sorriso e anzi il più delle volte fanno anche un sorriso più grande del tuo.”
I personaggi sono l’anima della serie
Antonia Desplat ed Elektra Kilbey hanno sottolineato come fosse importante “restare fedeli al romanzo ma al tempo stesso non tradire la serie, cercando la psicologia complessiva del personaggio“. I loro personaggi sono una la parte mancante dell’altra “c’è una forte sorellanza“. L’attenzione alle storyline dei personaggi femminili (e non solo) sono un aspetto inserito nella serie “vengono viste in modo indipendente e non solo in relazione agli uomini“.
Shubham Saraf ha commentato come abbia cercato di vivere il periodo sul set come tra i migliori della sua vita perchè faceva parte di un progetto che amava molto e che era tratto da un libro che aveva letto quando aveva 15 anni e in cui aveva ritrovato l’essenza di Bombay.