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Sfide: arrivano i saggi brevi, il richiamo all’attualità e Valentino Rossi in prima serata

Dieci anni e non sentirli. Era il 1999, quando nacque Sfide, il marchio di RaiTre chiamato a trattare il calcio in una veste giornalistica. Da calciofilo, il programma è diventato via via sportivo a tutto tondo, consacrando i più grandi Fenomeni del panorama italiano e internazionale sulle note del mitico pezzo Heroes di David Bowie.

pubblicato 2 Luglio 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 23:40

Dieci anni e non sentirli. Era il 1999, quando nacque Sfide, il marchio di RaiTre chiamato a trattare il calcio in una veste giornalistica. Da calciofilo, il programma è diventato via via sportivo a tutto tondo, consacrando i più grandi Fenomeni del panorama italiano e internazionale sulle note del mitico pezzo Heroes di David Bowie. E martedì 14 luglio sbarca eccezionalmente in prima serata con una puntata interamente dedicata a Valentino Rossi.

La nuova edizione di Sfide incomincia questa sera in seconda serata, a partire dalle 23.30, in una versione estiva a metà tra le consuete puntate monografiche e una gustosa novità in tempi di maturità: “i saggi brevi”. Si tratta di puntate in cui storie esemplari di uomini e donne illumineranno temi dello sport, che in fin dei conti sono anche i temi delle nostre vite. Un modo nuovo, dunque, per scavare oltre il personaggio e fare della sua storia un exemplum, un “topos” in cui identificarsi.

Le nuove storie di sport di RaiTre prendono avvio dalla stretta attualità. Proprio in questi giorni sei atleti iraniani hanno dimostrato al mondo intero il coraggio delle proprie idee, indossando durante una partita dei braccialetti verdi, in segno di appoggio al movimento anti-governativo di Mir-Hossein Mousavi durante la partita contro la Corea del Sud, valida per le qualificazioni mondiali. Hanno sfidato il potere e potrebbero avere gravi ripercussioni sulle loro vite. Ripercussioni che invece ha vissuto in prima persona la pallavolista cubana Tay Aguero, che fuggita da Cuba per poter giocare liberamente in Italia, non è potuta tornare in patria per assistere la madre sul letto di morte.

Il coraggio nello sport è una qualità indispensabile: per vincere, per accettare la sconfitta, per non arrendersi mai. Spesso però capita che il coraggio di un atleta travalichi i confini del campo di gara e diventi qualcosa di più grande, qualcosa che si mescola con la voglia di libertà di un popolo, con la “storia” di un paese. Sfide dedica la sua prima puntata ad alcune storie dove questo coraggio e quest’impellente necessità di essere liberi diventano la luce che guida alcuni atleti a compiere imprese incredibili anche al di là dello sport.

Si parlerà, questa sera, anche degli atleti della nazionale irachena: nonostante il loro paese fosse diviso da una dura guerra civile tra etnie curde, sciite e sunnite, loro, nel 2007, hanno lottato uniti, per un unico popolo iracheno e hanno sconfitto avversari durissimi, laureandosi campioni d’Asia e dimostrando alla loro gente il coraggio di sognare un Iraq libero e in pace, il coraggio di essere eroi, anche senza fucili.

La puntata di venerdì prossimo, invece, proporrà una monografia dedicata al protagonista indiscusso del campionato di calcio appena concluso, Zlatan Ibrahimovic. Sfide è andato alla ricerca delle radici che hanno fatto del campione svedese un fuoriclasse assoluto sul campo e una personalità controversa e spigolosa al di fuori. In un’intervista esclusiva il campione racconta se stesso, le sue origini, la sua vita, con commozione e irriverenza.

Sarà poi la volta di Gino Bartali e la sua vita carica di imprese e umanità a intrecciarsi spesso e volentieri con le vicende e il costume di un’Italia alle prese con i sussulti della storia.

Un altro campione, stavolta del passato, ripercorrerà un periodo molto particolare destinato a cambiare profondamente le sorti del calcio in Italia: sono gli anni ’80, visti attraverso gli occhi, le parole, le gesta di uno dei grandi protagonisti dell’epoca: Paulo Roberto Falcao.

Due puntate saranno dedicate agli eventi sportivi per eccellenza, quelli che hanno riempito con il loro bagaglio di emozioni le estati più recenti di noi italiani: il vittorioso mondiale di calcio del 2006 e le Olimpiadi di Pechino del 2008.

Sfide non poteva esimersi poi dal celebrare a suo modo i 100 anni del Giro d’Italia. Ecco allora il Giro d’Italia perfetto, un giro che nella realtà non si è mai corso ma che vive nei ricordi e nelle menti di tutti gli appassionati di ciclismo, un giro fatto delle tappe più belle, dei protagonisti della storia remota e recente, delle emozioni più forti che la corsa rosa ha saputo regalare.

A proposito delle puntate dalla formula inedita, invece, “elogio della follia” sarà incentrata su quegli sportivi che hanno fatto del genio e della sregolatezza la loro ragione di vita.

Attraverso il racconto dei protagonisti, da Yuri Chechi a Evander Holyfield, conosceremo quanto sia difficile per uno sportivo smettere la carriera agonistica e cominciare una vita normale: sono i grandi ritorni della storia dello sport. E ancora Sfide proporrà una puntata interamente dedicata a storie maledette a cavallo tra cronaca e sport.