Servizio Pubblico, Santoro poteva fare meglio. Ma le domande c’erano
Commento sulla puntata del talk di La 7 con ospite Berlusconi.
Certo, la puntata di ieri sera di Servizio Pubblico avrebbe potuto avere un’altra impostazione.
Michele Santoro avrebbe potuto giocare meno con Silvio Berlusconi, avrebbe potuto concedere meno allo show (giustamente rilevato da Malaparte), avrebbe potuto informarsi su quante condanne definitive pesano sul Cavaliere, avrebbe potuto far dialogare Berlusconi con studenti, operai e lavoratori precari. Avrebbe potuto fare molte cose.
E certo, Berlusconi è riuscito a pronunciare anche il solito mantra “la casa per noi è sacra“, “il Presidente del Consiglio non ha nessun potere“, “l’ideologia comunista è criminale“. Però c’è stato anche altro. Le domande, le seconde domande e la messa in campo di date e fatti incontrovertibili, di fronte alle quali il Cavaliere è andato in difficoltà. Domande, seconde domande e fatti che in tutti i programmi televisivi in cui Berlusconi è stato ospitato in queste settimane non ci sono stati, tranne qualche piccola eccezione (Otto e mezzo su tutti).
Lapsus: si trattava della Deutsche Bank e non della Bundesbank
Berlusconi, nel racconto della presunta congiura di cui sarebbe stato vittima, ha sempre sostenuto che la Bundesbank (banca centrale tedesca) ha ordinato a tutte le banche tedesche di vendere i titoli di stato italiani. Ieri sera ha cambiato versione, alludendo a un suo possibile “lapsus data l’età“. E c’è anche qualche problemino di date, sottolineato da Santoro.
Le dichiarazioni di Berlusconi sull’Imu
Anche qui, qualche incoerenza di date, peraltro in precedenza segnalate da Luisella Costamagna nel suo unico intervento. L’ex Premier elogia Monti dopo l’introduzione dell’Imu:
La seconda domanda: l’Imu da sostituire con le tasse su tabacco, alcol e scommesse
Santoro fa la seconda domanda dopo aver ascoltato il racconto del Cavaliere secondo il quale il Pdl ha votato in Parlamento il provvedimento dell’Imu nonostante non lo condividesse.
I giornalisti vanno giudicati in base alle domande fatte. Non in base a quanto abbiano massacrato o meno un ospite, chiunque esso sia. Santoro le domande le ha rivolte. Evidentemente non tutte, ma le ha rivolte. I fatti li ha raccontati, lasciando comunque spazio alle versioni del leader del Pdl. Doveva fare così.