Servizio Pubblico – Rosso di sera, conferenza stampa con Santoro: tutte le dichiarazioni
Speciale Rosso di Sera, conferenza stampa di presentazione della puntata conclusiva di Servizio pubblico: presente Michele Santoro.
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11.34
Inizia la conferenza stampa. Parla Santoro: “Chiudiamo la chiusura di stagione su La 7 e diventa un ritorno dell’inizio di Servizio pubblico. Sono stati due grandi eventi che sul web hanno avuto la loro piattaforma: Rai per una notte e Tutti in piedi, entrambi a Bologna. Volevamo venire da tanto tempo a Firenze e questa ci è sembrata l’occasione più bella”.
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11.35
“Vogliamo lanciare un segnale d’allarme. Quando noi, a Bologna, erigemmo quei tubi innocenti, non pensavamo che sarebbero diventati una trasmissione televisiva in tempo stretto. L’andamento delle cose ci ha portato a sfidare le leggi di gravità e abbiamo ricavato la coscienza di poter fare a meno dei grandi editori della tv. Insomma, poter andare in onda in qualsiasi circostanza. E questo ci rende meno esposti ai pericoli di censura”.
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11.37
“Viviamo un momento complicato per le trasmissioni politiche. Ma non è corretto parlare di crisi del talk, ma è una crisi generale, anche per i quotidiani che hanno perso copie. Questa forma di apatia può essere scossa da segnali forti. Quindi ho deciso di prendermi una pausa di riflessione per affinare queste capacità di linguaggio, ma voglio lanciare un allarme”
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11.38
“Questo distacco del pubblico più colto dall’approfondimento, dal voto e dalla lettura dei giornali, sta facendo crescere spinte preoccupanti e sottovalutate che sono entrate nella nostra quotidianità. Mi riferisco ai toni xenofobi nei confronti degli immigrati e degli zingari. Uso questa parola perché li rispetto, è una cultura millenaria. Nessuno si oppone a questa che è una vera aggressione. Il fascismo e nazismo sono nati dalla rassegnazione e dal conformismo. Si comincia così, dove si va a finire non si sa”.
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11.40
“Questa rassegnazione nasce quando la situazione del lavoro viene disconosciuta, è per questo che ci avvaliamo della collaborazione con la Fiom anche per questo evento. Il lavoro tiene unito il mondo della cultura e sono fiero di aver lavorato rifiutando il concetto di precariato per i miei collaboratori”.
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11.44
“Ho chiesto ad alcuni amici una presa di posizione nei confronti di quello che avviene attorno a noi. Hanno risposto in tanti. C’è questa grande impresa di dar vita ad un racconto. Non sarà un Primo Maggio, faremo una serata che vuole avere un contenuto narrativo. Ci saranno dei punti interessanti. Non solo un’intervista forte e centrale a Landini. Ma ci sarà anche un’intervista a Bianca Berlinguer su come è cambiata la sinistra. Ci sarà Ruotolo che racconterà quello che sta succedendo nella Terra dei fuori, come saprete è anche un giornalista scortato e ci dirà perché è stata presa questa decisione”.
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11.46
“Ovviamente ci saranno tutti i nostri tradizionali amici. Marco Travaglio che, però, credo abbia deciso di arrivare con un pezzo del suo spettacolo teatrale al posto del suo tradizionale editoriale. Si occuperà di Renzi e del mondo con cui la stampa segue la sua avventura politica e farà un parallelo con le cronache del ventennio fascista, i toni saranno messi a confronti. Lo specifico prima che scoppino polemiche…”.
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11.49
Gli ospiti sono tanti: “Ci sarà Battiato e ci onora, De Andrè, Teresa de Sio che chiuderà la serata come da nostra tradizione per i nostri eventi e lo farà in modo, forse, scandaloso. Ci sarà Sabrina Ferilli, Monica Guerritore, ovviamente Giulia Innocenzi, J-Ax, Gad Lerner, Alessandro Mannarino, Tommaso Montanari come rappresentante fiorentino, Alba Parietti, Nicola Piovani che è l’autore di tutte le nostre sigle e verrà con un complesso particolarmente numeroso. Poi, naturalmente, Vauro”.
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11.51
“Non è finito qui. Ci saranno anche delle possibili sorprese, una in particolare. In Tutti in piedi non avevamo annunciato quella presenza a sorpresa. Anche questa volta non siamo sicuri al 100% ma al 95%, è una cosa clamorosa ma aspettiamo di vederla in piazza. Ce n’è abbastanza per andare in una piazza, se anche questa sorpresa non ci fosse, non sarebbe scandaloso”.
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11.52
“E’ una operazione di restituzione. 100mila persone hanno messo 10€ a disposizione per far vivere una trasmissione. In questi anni abbiamo provato a restituire degli elementi, dei pezzi di società ed una serie di attività. Questa serata si potrà fare ma non con il budget che La 7 ci mette a disposizione”.
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11.54
Santoro parla dei ballottaggi amministrativi, di Berlusconi e di un “blocco che si è sciolto”. Fa una critica e definisce “analisi demenziale” quella secondo cui Berlusconi avrebbe ottenuto il 20% alle passate elezioni grazie all’ospitata nel suo programma.
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12.00
“Matteo Renzi quest’anno è andato tre volte nella trasmissione a noi avversaria per segnalare una distanza dal mondo che noi rappresentiamo Preciso, trasmissione che abbiamo sempre battuto escluse quelle tre volte. Una trasmissione che non voglio definire di destra, ma è una trasmissione diversa dalla nostra. E poi è stato pure da Del Debbio dove si usano toni particolari. Ma non viene da noi per misurarsi con critiche e pareri diversi, è un errore e mi dispiaccio per il pubblico. Anche Bersani ha portato avanti questa strategia che, però, porta sfiga visti i risultati. Auguri a Renzi. Questa gestione dei mezzi di comunicazione non la considero corretta. Non è possibile che vengano discriminate delle fonti rispetto ad altre”.
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12.04
Finisce il dialogo di Santoro: “Sono banali considerazioni di una persona che si appresta ad una pausa di riflessione ma che ha anche gli strumenti per tornare a parlare con il pubblico quando vuole e dove vuole”.
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12.05
Si passa alle domande dei giornalisti. La sorpresa sarà proprio Renzi? “Se Renzi decidesse di affacciarsi in questa piazza, noi saremmo soltanto felici di ospitarlo. Lui ci conosce e sa quanto siamo autonomi, rappresentiamo un pensiero indipendente. Ma siamo anche rispettosi. Sarebbe una grande sorpresa ed i nostri mezzi sono a disposizione, può fare quello che vuole nell’ambito della nostra trasmissione dove ci sono regole da rispettare”.
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12.06
C’è ancora censura in Italia? “Apparentemente non si notano segnali di censura. Ma dove sono i censurati dell’editto bulgaro? Non risulta che Luttazzi possa fare un programma in tv, so che c’è un lavoro in corso per cercare di dargli, finalmente, uno spazio. Ma sarebbe stato bello che questo spazio gli fosse stato offerto dalla Rai dove era stato cacciato. Crozza attira le attenzioni del pubblico ma sta su La 7, la rete minore delle reti televisioni italiane. Noto che un programma di satira nella parte più popolare della tv ancora non c’è. Perché, visto che la censura non c’è? Perché il meglio delle intelligenze italiane non si esprime dentro la tv che più conta? perché Celentano non ha più fatto un programma in tv? Non credo che non li faccia per sua scelta, lo conosco bene. Non è neppure un problema di budget. Direi che c’è un certo timore che prevale”.
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12.09
“Cosa vogliamo fare della nostra tv? Non è chiaro, è un elemento che galleggia. Il là lo dà la Rai. Ci sono tv come La 7 che tengono questa bandiera della libertà aperte ma è la Rai dovrebbe dare segnali. E’ la più grande azienda alla quale si può imprimere un’accelerazione e far vedere che la politica italiana comincia ad amare la libertà. Ma la politica italiana, anche nell’era dei rottamatori, non ha fatto questa scelta. Io sono ancora vivo e se dovessi vedere questa grande svolta, sarei il primo ad apprezzarla. Non esiste la censura ma il conformismo che è la prima forma di censura”.
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12.13
“Chi fa tv è narcisista e non ha il coraggio di mettersi insieme per combattere battaglie. Potremmo far saltare i televisori. Quando abbiamo fatto la multipiattaforma, siamo passati dallo 0,2% fino all’8%. E’ esistita una piattaforma nazionale grazie a quelle locali e al web. Ma quegli editori non trovavano la forza economica per farci andare avanti: negli Stati Uniti sarebbero intervenuti dieci investitori, ma in Italia non è successo niente. Siamo ancora nel mondo delle lobby, non è cambiato niente”.
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12.22
“Salvini si può paragonare ad Hitler? Hitler si rivolterebbe dalla tomba ed incazzerebbe”.
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12.32
“Senza le mie trasmissioni non ci sarebbe stata la crisi della prima repubblica, ci ha visti protagonisti. Forse la realtà sarebbe stata diversa. E l’ha detto anche Renzi Bossi. Io ho speso tutta la mia vita su questo ed oggi sento di voler fare una battaglia di minoranza, ma per farlo devo affinare tutti gli strumenti”.
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12,33
“Solo su La 7 dal lunedì al venerdì ci sono milioni di persone che guardano i Talk. Se li mettiamo insieme, fanno 5 milioni in media a settimana. E parlo solo di La7, senza considerare le altre reti. Continuiamo a scrivere la cazzata secondo cui nessuno guarda più i talk. Quando andavamo in onda con AnnoZero, c’erano solo tre trasmissioni politiche. Abbiamo eliminato gli appuntamenti sacrali, ora iniziano dall’alba e i talk vengono pure replicati dopo mezzanotte. I talk si sono moltiplicati fino a risultati pazzeschi come il 34% di share. Nessuno avrebbe azzardato un risultato del genere su La7, era incredibile. Ma facciamo una tv povera, produciamo a basso costo-contatto. Il Talk è un genere eterno per la Tv, il pubblico sarà sempre polarizzato da questo genere. Servono programmi nuovi e per farli servono contratti nuovi. Ma siamo una Tv povera, quindi c’è un problema editoriale di fondo. Ci sono reality a basso costo e noi stiamo a guardare le malattie scandalose e quello che ha perso i denti. Siamo arrivati a questo livello”.
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12.34
“Prendete La7, parlo per il bene de La7. I nostri programmi non possono durare fino a 00.40, è uno schiaffo alla Madonna. Già quando finivamo alle 23.30 era troppo. Dobbiamo tornare ad una Tv che alle 23 dà la staffetta ad un programma nuovo. Questi talk producono Salvini, dal lunedì al venerdì, e lì costruisce un personaggio. Sono quei Talk che, come dice qualcuno, nessuno guarda. Se cominciassimo a finire alle 23, La 7 dovrebbe trovare sette programmi nuovi da mettere in seconda serata. Vi rendete conto di quanti programmi nascerebbero? Sarebbe un proliferare di autori, idee… Tutta la Tv è nata alle 23.30: Arbore, Milano-Italia, Chiambretti. Tutta la grande televisione è nata a quell’orario. Però, per fare questo, qualcuno deve tirare fuori l’assegno. Ma siccome nessuno li tira fuori, dobbiamo trovare il modo di trovare due lire e fare qualcosa. Qualcuno deve dire basta anche se capisco che alcuni colleghi devono pagare il mutuo. Io, per fortuna, sono una persona tranquilla e mi posso permettere di stare cinque ad osservare. Il pubblico mi ha dato questa fortuna e ne devo approfittare per rendermi ancora utile in futuro”.
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12.35
“La Rai è fulminante. Basta che accetti di produrre un mio progetto e sarei ben felice di farlo in Rai. Mi sono sempre sentito uno Rai. Lavorerò sempre come produttore indipendente”. Ha paura di essere dimenticato? “In tv quando lasci una sedia c’è sempre qualcuno che è pronto ad occuparla al posto tuo. Sono stato due anni fuori dalla Tv con l’Editto bulgaro e nessuno si è dimenticato di me. Ho fatto altre cose. È meglio essere dimenticato che aver aumentato il numero di cazzate in onda. Non è da me”.
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12.40
La conferenza è finita.
Oggi, alle ore 11.30, presso La Feltrinelli di Firenze Michele presenta alla stampa Rosso di sera, lo speciale di Servizio pubblico che sarà trasmesso giovedì 18 giugno su La 7. Si tratta di una chiusura di un ciclo. Il programma, infatti, era nato in piazza e “morirà”, con questa ultima puntata, in una piazza fiorentina.
Tanti sono gli ospiti e le sorprese previste, noi di Blogo siamo presenti alla conferenza stampa per raccontarvele.