Servizio pubblico, la terza puntata su Monti. Di Pietro: “Meglio di Berlusconi, ma c’è un’emergenza democratica. Ora c’è un conflitto di interessi all’inglese”
In Trentino non andrà in onda: scopri perché
A poche ore dalla terza puntata di Servizio Pubblico scoppia un nuovo caso che fa gridare Michele Santoro (giustamente) al complotto.
Nella notte tra mercoledì e giovedì sono andati a fuoco alcuni ripetitori dell’emittente trentina Rttr, sul monte Calisio. Per questa ragione in Trentino la trasmissione non andrà in onda: qui maggiori informazioni.
La puntata di questa sera si intitolerà ‘La democrazia’ e si occuperà ovviamente del nuovo governo Monti. Altro argomento di questa sera, probabilmente sulla scia dei tafferugli di quest’oggi a Milano nella protesta mondiale dello studente, sarà un approfondimento sulle banche. Si cercheranno di capire i motivi per cui hanno quasi smesso di prestare denaro, se realmente quelle italiane sono in piena crisi e se alla fine, come sempre, saranno i contribuenti a doverle tenere in piedi.
Fra gli ospiti Antonio Di Pietro, leader di Italia dei Valori che ha dato la fiducia al governo del premier Mario Monti, il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi, recentemente in contrasto con il suo segretario Umberto Bossi; l’economista Tito Boeri, fondatore del sito lavoce.info, Federico Rampini, giornalista di Repubblica.
Dopo il salto vi aggiorniamo in diretta con i momenti salienti della puntata:
Servizio pubblico – Terza puntata
21.15 Assistiamo a un lungo servizio che ripercorre i festeggiamenti davanti a Palazzo Chigi per le dimissioni di Berlusconi. Un documento in presa diretta senza filtro, con tutti i vaffa e gli alleluia e del caso.
Santoro rientra in studio dichiarando:
“E’ evidente che un sentimento così aveva bisogno di una risposta immediata, non poteva aspettare le elezioni. Ci voleva il segno di qualcosa che cambiava”.
Di Pietro subito commenta:
“Dobbiamo essere grati a questa trasmissione. Gli organi di informazione ufficiale, pomposi, hanno detto che manifestare era una cosa vergognosa. Io non ho capito perché quel popolo italiano che non ha condiviso la politica berlusconiana non poteva esultare. Se in democrazia non si può fare neanche questo… C’è stata un’interrogazione parlamentare perché in mezzo a quella folla c’erano deputati dell’Idv. Che male c’è? Lo rivendico. Io l’ho detto dal primo momento. Lui è andato lì per sistemare i suoi affari e i suoi processi, non per gli italiani”.
Però il leader dell’Idv fa un distinguo con il governo Monti:
“Tutto è meglio rispetto a Berlusconi, ma in democrazia le elezioni possono essere il risultato migliore. Certo, tra il tenere quest’emergenza in mano a Berlusconi e il darla a Monti meglio Monti. Tutti hanno detto che si è fatta questa scelta per l’emergenza. Però c’è anche un’emergenza democratica. Non è che l’emergenza si risolve domani mattina. Tu devi governare questa transizione e non puoi pensare che lo si faccia fino a che dura l’emergenza, se no ti ipotechi per i prossimi cinque anni. Monti ci ha chiesto la fiducia senza farci sapere come sarà il governo e quanto durerà. Rispetto ai nani e ballerini di prima non c’è paragone, ma questi ministri hanno una storia personale sempre in difesa dei poteri forti”.
21.40 Tosi, sindaco di Verona, dice la sua sullo spettro della patrimoniale. Ma con l’avvio del governo tecnico i politici sono diventati all’improvviso demagogici e qualunquisti?
“Se tassi patrimoniale e tutto, reintroduci l’Ici sulla prima casa. Sarebbe meglio incidere nuovamente sui grandi patrimoni con una tantum”
L’economista Boeri allude al rischio che lo spread superi la soglia del 700. Per lui sarebbe un punto di non ritorno e lo spiega molto chiaramente:
“Le banche non accettano più i titoli di stato come garanzie per le transizioni, quindi non ci sono più compratori per i titoli di Stato, il tasso di interesse cresce molto rapidamente”
Per Boeri, però, l’Italia può reggere perché ha sinora gestito bene il debito e la differenza rispetto alla Spagna è diventata esigua, da quando Monti ha preso le redini. Con il tramonto del berlusconismo il clima di una trasmissione di Santoro diventa sorprendentemente pacato e informativo.
22.10 Il monologo di Travaglio sembra evocare il fantasma di Alfonso Luigi Marra contro lo strapotere bancario. In particolare prende di mira il nuovo Ministro dello Sviluppo economico, ex Banca Intesa, che a suo tempo avrebbe aiutato come creditore l’azienda Mediaset di Silvio Berlusconi.
Poco dopo viene lanciata un’intervista video a dir poco singolare ad Alessandra Mussolini del Popolo della libertà, che non ha ancora capito se fa parte della maggioranza o dell’opposizione in questo governo. Per ora si limita a dare a Monti dell’ansiogeno burocrate, uno che tra tanti non noteresti mai. C’ha il corpo in Italia e la testa in Europa. E’ evidente che a Servizio pubblico non sta bene neanche questo governo, ma per ora prevale il clima cialtronesco “almeno ci ha liberato di Berlusconi”.
23.08 Di Pietro rilascia un’altra dichiarazione clamorosa:
“Berlusconi se lo conosci lo eviti. Ora c’è un conflitto di interessi, più edulcorato, con la giacca all’inglese”
Per Tosi Passera non è in conflitto di interessi:
“Non devi essere contemporaneamente controllore e controllato. Nel momento in cui ha lasciato il suo ruolo non lo è insieme”.
Per Santoro “dovremmo averne la sicurezza”.