Giunti ormai a fine anno, è ora di fare qualche bilancio per tutti. Anche in casa Marvel che, nel corso di questo 2021, ha di fatto dato il via alla Fase 4 del suo Cinematic Universe. Una Fase che si è da subito contraddistinta per la notevole importanza data non solo al racconto cinematografico, ma anche a quello televisivo tramite ben cinque serie tv.
Tutto era cominciato dalle basi o, meglio, dalla… Abc: è qui che, nel lontano 2013, debuttò la prima serie Marvel, ovvero Agents of S.H.I.E.L.D. Dopo il successo globale di “The Avengers”, inizia così il tentativo di conquistare anche il piccolo schermo. E le premesse ci sono tutte: nonostante gli ascolti in calo, la serie riesce ad arrivare -e soprattutto ad avere una conclusione- dopo ben sette stagioni.
Da lì, di strada ne è stata fatta tanta: dopo la Abc, è stata la volta dell’accordo con Netflix, che ha prodotto altre sei serie tv e permesso alla piattaforma di raggiungere un pubblico ancora più vasto grazie a personaggi come Daredevil, Jessica Jones, Iron Fist e Luke Cage. Siamo, però, ancora dalle parte della serialità più ordinaria, da “compito in classe ben fatto”, per intenderci. E, soprattutto, il limite tra tv e cinema era ancora ben marcato.
E’ solo in questo 2021, l’anno della Fase 4, che avviene la trasformazione decisiva: complice la possibilità di entrare nelle case di milioni di spettatori in giro per il mondo data da Disney+, la Marvel ha colto al volo l’occasione per espandere il proprio universo da una parte e, dall’altra, dimostrare che il proprio successo non si base solo sulla popolarità dei propri personaggi.
La Fase 4 è infatti la fase che vede (e vedrà) protagonisti visti al cinema finire in televisione (o sugli schermi dei vari device, ci siamo intesi) e viceversa e, soprattutto, rendere l’MCU qualcosa di davvero mai visto prima d’ora.
Le intenzioni dei Marvel Studios sono state chiare fin da gennaio, con WandaVision, sicuramente una delle migliori serie tv uscite quest’anno. Un vero e proprio atto di fiducia chiesto al pubblico, che si è trovato di fronte all’opposto di ciò che fino a quel momento aveva visto al cinema: due dei personaggi più vicini agli Avengers alle prese con il linguaggio delle sit-com, per di più non a quelle contemporanee, ma a quelle del passato, in una sorta di viaggio nella Storia della tv. La fiducia è stata ripagata con una seconda metà di stagione che ha rimesso ordine agli indizi sparsi lungo il racconto e dato un senso al progetto.
Se con The Falcon e The Winter Soldier la Marvel torna sui binari più tradizionali (riuscendo però a legarsi al futuro dell’MCU con le rivelazioni fatte nel corso della serie), è con Loki che viene sferrato l’altro colpo clamoroso dell’anno. Prendere un (ormai ex) villain e trasformarlo nel protagonista di una serie tutta sua, giocando con linee temporali, mondi paralleli e ricerca della propria identità diventa per i fan Marvel una goduria e per Tom Hiddleston la sua occasione di rinnovare con il Dio dell’Inganno e con il pubblico quel patto che lo ha reso una colonna portante dell’Universo Marvel.
What If… è stato (e sarà, dal momento che la serie è stata rinnovata) il vero giocattolone con cui sceneggiatori e registi si sono sbizzarristi a re-immaginare un mondo già di per sé estremamente complesso. Anche in questo caso, la sperimentazione è protagonista sia nel racconto che nel linguaggio: l’animazione permette di aggiungere vette al racconto che altrimenti sarebbe stato impossibile pensare.
Ed infine, eccoci alle avventure di Occhio di Falco in Hawkeye, uscita a fine anno e -guarda caso- ambientata durante le festività natalizie. Qui è la famiglia il tema portante, di un’avventura che ha il sapore del passaggio di testimone.
Tra conferme e tanta voglia di osare, l’MCU ha dato il via ad una Fase 4 partendo dalle serie tv, non relegandole più a contorno dei lungometraggi, ma rendendoli parte integrante della mitologia. A differenza di ciò che vediamo al cinema, però, queste cinque serie tv hanno avuto la libertà di osare, di percorrere nuove strade e testare il gradimento del pubblico. La serialità Marvel diventerà più importante della sua cinematografia? No, ma qui non è questione di priorità, quanto di essere riusciti a fare di una necessità -creare prodotti per l’intrattenimento da casa- una grande virtù.