Senti chi mangia, Benedetta Parodi a Blogo: “Diverso dai soliti cooking; qui ci si diverte!”
Benedetta Parodi torna a cucinare anche in tv con una missione importante: recuperare gli scarti.
Una sfida tra concorrenti che non sanno cucinare, ma che hanno deciso di provarci almeno una volta nella vita: è questo lo spunto di Senti chi mangia, nuovo cooking show che segna il ritorno di Benedetta Parodi (anche) su La7 e che va in onda dal lunedì al venerdì a partire dal 14 settembre, alle 17.00. Ma non è l’unica ‘particolarità’ di questo nuovo format, destinato al pomeriggio feriale della rete e realizzato da Next 14 in collaborazione con la divisione Brand Integration di Cairo Pubblicità: per farci raccontare quel che vedremo da lunedì, abbiamo approfittato della disponibilità della padrona di casa che ha riconquistato la sua “poltrona in cucina” dopo le registrazioni di Bake Off Italia ed è pronta a cimentarsi con questa nuova sfida quotidiana, che mancava da un po’. Anche perché nella seconda parte di ogni puntata, Benedetta scende in campo per realizzare una ricetta con gli scarti lasciati in cucina: la missione per il recupero delle materie prime e per la riduzione dello spreco alimentare continua.
Intanto grazie, Benedetta, per questa chiacchierata. E direi di partire subito con la ‘stretta attualità’: raccontaci qual è la novità di questo Senti chi mangia e cosa vorresti che il pubblico notasse di più di questo nuovo format.
La novità di Senti chi mangia è che in questo show i concorrenti, rispetto ad altri programmi di cucina, non hanno nessuna velleità di voler diventare chef, anzi sono assolutamente negati e non amano neanche stare dietro ai fornelli. In questa gara, invece, saranno spinti a preparare dei piatti stellati, diretti esclusivamente attraverso la voce, da due grandi chef: Eugenio Boer e Felix Lo Basso. Il meccanismo sarà spesso comico e inaspettato… in alcuni casi i piatti verranno sorprendentemente bene, in altri vedremo dei disastri!
Il programma ha per protagoniste persone che non sanno cucinare, quindi. Ma allora quali sono stati i motivi che li hanno spinti a partecipare?
I concorrenti partecipano per diversi motivi: per mettersi alla prova, per dimostrare che nonostante non siano bravi in cucina, se vogliono possono riuscire a sorprendere o a volte partecipano solo per divertirsi. La caratteristica che accomuna un po’ tutti i concorrenti è il loro senso critico: sono personalità molto auto ironiche. Questo fa sì che chi guarda il programma, anche se per pochi minuti, si rende conto che è un prodotto diverso dagli altri show di cucina, proprio perché è prima di tutto divertente.
A dare un’occhiata al meccanismo della gara viene da pensare che sia difficile per gli chef che per i concorrenti…
Per gli chef è molto difficile perché innanzitutto non è facile dare delle indicazioni senza vedere la persona che è dall’altra parte e anche solo dare delle istruzioni per girare una frittata può diventare complicato. Inoltre, un’altra difficoltà è che di solito, gli chef sono abituati ad eseguire dei passaggi molto complessi nelle loro ricette, mentre nel programma invece sono costretti a ridurre le preparazioni e le istruzioni a livello minimale, per risparmiare tempo. Con alcuni concorrenti dalle capacità davvero scarse, poi, hanno dovuto proprio trattenersi.
Cosa ti ha intrigato di questo format?
‘Senti chi mangia’ mi ha intrigato perché fornisce diverse chiavi di lettura e diversi punti di vista. È un programma divertente, ma mostra anche quanto un grande chef riesca ad adattarsi alle circostanze e sia capace di modellare il suo piatto in base alle capacità del concorrente. In più il finale è sempre inaspettato, come dicevo, perché possono esserci delle sorprese in positivo o in negativo. L’esito verrà dato dal nostro giudice, Andrea Grignaffini, che è uno dei più illustri critici gastronomici italiani.
Nella seconda parte del programma torni ai fornelli per uno spazio che sa di ‘tutorial’ sul riutilizzo degli scarti o delle materie prime inutilizzate. Ti mancava mettere le mani in pasta?
Sì, sono molto felice, mi mancava moltissimo. Inoltre, è importante anche il messaggio che mandiamo: in cucina non si butta via niente e dagli avanzi si possono creare delle ricette gustose. Oltretutto, torno a cucinare su La7, dove ho cucinato per tanto tempo con I Menù di Benedetta. Questo spazio mi rende molto soddisfatta perché completa il mio ruolo nel programma.
A breve torni in libreria con Una Poltrona In Cucina: un libro che definisci più ‘intimo’ degli altri. Perché?
Lo definisco così perché è il racconto della mia vita, attraverso 11 tappe fondamentali che testimoniano quanto la cucina sia stata sempre presente nella mia vita, dall’infanzia fino al momento in cui ho scoperto questa mia passione e l’ho trasformata in un lavoro. Ogni volta che mi chiedono quando è nato il mio amore per la cucina, sono in difficoltà perché non basterebbe una sola risposta. Con il libro, quindi ho l’occasione di spiegare in maniera approfondita il mio percorso, con il supporto di tante e nuove ricette.
Benedetta Parodi è sicuramente un marchio ormai in cucina, che siano forni o fornelli. Avresti voglia di qualcos’altro?
No, perché la cucina è la mia più grande passione ed è sempre presente. Mi piace molto anche la scrittura, e con questo libro ho avuto finalmente l’occasione di unire le due cose. Ecco, direi piuttosto che mi piacerebbe continuare a percorrere che unisce il cibo alla scrittura.
Al netto della famiglia, ingrediente che ‘includi’ sempre, anche se con discrezione, nella tua vita professionale, cos’è che ti dà più soddisfazione? Cosa ti entusiasma di più del tuo lavoro?
Quello che mi dà più soddisfazione oltre alla famiglia è la possibilità di condividere il mio lavoro con le persone, facendo assaggiare i miei piatti o consigliando ricette, e anche poter aiutare gli altri.
Noi purtroppo non possiamo assaggiare nulla di quel che verrà preparato in questa prima (?) stagione di Senti chi mangia, ma possiamo ‘testare’ il format e lo faremo seguendo la prima puntata live su TvBlog, lunedì 14 settembre alle 17.