Senna, Netflix lancia la sua miniserie 30 anni dopo ‘quel’ 1° maggio 1994…
Senna è morto il 1° maggio 1994 sul circuito di Imola durante il drammatico weekend del GP di San Marino: 30 anni dopo Netflix presenta il teaser della sua miniserie…
Alla vigilia del 30esimo anniversario della morte di Ayrton Senna, Netflix ha finalmente annunciato l’arrivo della miniserie dedicata al pilota brasiliano morto in un incidente nel corso del GP di San Marino, sul circuito di Imola, il 1° maggio 1994. Diciamo ‘finalmente’ perché l’annuncio della produzione risale al settembre 2020 e la messa in onda, allora, era prevista per il 2022: all’epoca, fu il nostro Paolo Sutera a riportarci del progetto fictional firmato Netflix, che prometteva “uno sguardo inedito sulla figura del campione di F1 fuori e dentro le piste“.
Senna, la miniserie prossimamente su Netflix: il teaser
Netflix ha reso, dunque, disponibile il primo teaser della miniserie in sei puntate prodotta da Fabiano e Caio Gullane, con la regia di Vicente Amorim – che ne è anche showrunner -, e con Gabriel Leone nel ruolo di Senna. Una produzione brasiliana che vuole ovviamente celebrare il mito del campione giallo-oro riperdorrendone la vita privata e la carriera automobilistica, dal trasferimento in Inghilterra per gareggiare in Formula Ford, fino alla morte, a soli 34 anni.
Il teaser, patinatissimo, racconta del primo GP del Brasile vinto da Senna: era il 1991 e l’emozione è ricreata soprattutto attraverso la storica telecronaca di Galvão Bueno per TV Globo e la sua incontenibile esultanza. Personaggi di quella stagione che trovano spazio nel racconto sono Xuxa Meneghel, conduttrice, attrice e cantante brasiliana compagna del pilota per diversi anni (interpretata da Pâmela Tomé), Alain Prost (Matt Mella), il team principal della McLaren Ron Dennis (Patrick Kennedy) e lo stesso Galvão Bueno (Gabriel Louchard). Nel ruolo di Niki Lauda troviamo Johannes Heinrichs e in quello di Frank Williams Steven Mackintosh.
Non è ancora stata resa nota la data di uscita di “Senna“: si parla di un ‘prossimamente’, entro il 2024. Non sono riusciti a farla uscire per il trentennale della sua morte.
Senna e il GP di Imola 1994
Torniamo però a 30 anni fa. Domenica 1° maggio 1994: il weekend più insanguinato della Formula 1 degli ultimi 12 anni arriva al suo culmine con la morte di Ayrton Senna in diretta tv. L’incidente alla curva del Tamburello del circuito di Imola per il Gran Premio di San Marino è senza appello per il 34enne Ayrton Senna, già 3 volte campione del mondo e già leggenda dell’automobilismo. Sulle cause di quella curva mancata, di quello schianto a 211 km/h contro le (scarse) protezioni che separavano la pista dai muretti perimetrali del circuito, si è indagato tanto, a fondo, e non senza polemiche. Cedette il piantone dello sterzo, modificato per rendere la Williams più adatta a Senna, ma la cui saldatura non resse alle sollecitazioni della gara. Ad essere sotto accusa in quei giorni, però, furono soprattutto le misure di sicurezza non solo dell’impianto di Imola, ma dell’intero circo della F1. La morte di Senna ha segnato uno spartiacque nella gestione del rischio in F1 e ha imposto nuovi parametri, ma troppo tardi per lui e per l’austriaco Roland Ratzenberger, pilota sotto contratto per 5 GP con la ‘underdog’ Simtek, che nelle prove del sabato aveva registrato diversi problemi di stabilità con la sua vettura, fino a quando non è andata a sbattere a tutta velocità sulla curva Villeneuve, intitolata a Gilles penultimo pilota a morire in un GP due settimane prima di Riccardo Paletti, morto sulla sua Osella al GP del Canalda 1982. Erano state le ultime due vittime in F1 prima del weekend del 1° maggio a Imola.
Il servizio tv che ripercorre gli incidenti a Imola fino a sabato 30 aprile 1994 è inquietante. Su YT sono disponibili anche gli highlights della Domenica Sportiva delle prove del Sabato.
In quel weekend di gara, però, tutto andò storto sin dal venerdì: nelle prove libere, infatti, la Jordan di Rubens Barrichello ‘decollò’ letteralmente andando a sbattere contro le protezioni del circuito. Per fortuna il pilota non riportò danni, se non qualche contusione. Un miracolo.
Domenica 1° maggio, poi, l’incidente mortale di Senna sulla sua Williams, che però non fermò la gara. Il GP, già iniziato sulla griglia di partenza con un incidente che aveva provocato feriti in tribuna, continueò fino alla bandiera a scacchi con tanto di cerimonia di premiazione che scatenò polemiche. Ma il finale della gara ‘offrì’ ancora un incidente: uscendo dai box, la monoposto di Michele Alboreto, all’epoca una Minardi, perse una gomma che colpì quattro tecnici, che dovettero ricorrere alle cure dei medici.
La morte di Senna e Ratzenberger in diretta tv
Le riprese aeree dell’auto incidentata di Senna, le operazioni di soccorso sulla pista da parte dei medici, l’arrivo dell’eliambulanza fluirono in diretta e alimentarono la telecronaca Rai, all’epoca unica detentrice dei diritti di trasmissione. Le pay-tv erano lontane dall’apparire.
L’evento fu seguito in diretta anche durante il resto della giornata nei vari programmi sportivi e non solo (qui un altro estratto signirficativo dei servizi realizzati quel giorno). Difficile non tornare al collegamento con l’ospedale di Bologna per le ultime notizie sulle condizioni di Senna (in alto): lo ‘stile di cronaca’ merita una visione soprattutto da parte di chi studia i media.
Senna in tv
Per rivedere Ayrton Senna in tv, a parte i tanti estratti disponibili su YT, vi rimandiamo a due contenuti disponibili su RaiPlay: il primo è una puntata di Sfide, indimenticata serie dedicata al racconto sportivo che ha fatto scuola; il secondo è una puntata di Ossi di Seppia, non meno brillante nel racconto delle storie contemporanee, tutto dedicato ovviamente al campione brasiliano. Sulla gara, invece, sul web si ritrovano ampi stralci della diretta con la telecronaca originale e anche il lunghissimo post-gara, con i commenti a caldo di una Formula 1 completamente sotto shock. E che ancora oggi è sotto shock…