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Senio Bonini a TvBlog: “Tg1 Mattina era una sfida che andava accettata. Ho rifiutato due programmi per farlo”

Terminata la stagione invernale di Tg1 Mattina, Senio Bonini torna a raccontarsi su TvBlog, tracciando un bilancio di questa stagione

19 Giugno 2023 15:45

È terminata lo scorso venerdì la prima stagione di Tg1 Mattina. Alla conduzione i telespettatori hanno trovato per 270 puntate Senio Bonini e Isabella Romano. Per loro trecento ore di diretta per una stagione che è iniziata per entrambi il 6 giugno 2022. Senio Bonini veniva dalla conduzione di Agorà Extra, terminata proprio il venerdì precedente. Oggi, quando dopo più di un anno di albe, si è potuto per la prima volta alzare più tardi, lo abbiamo intervistato.

Come riassumeresti questa esperienza di Tg1 Mattina, che si è conclusa, almeno per ora, lo scorso venerdì?

È stata un’esperienza sicuramente formativa e positiva, che ha messo insieme un ibrido che era difficile da collocare, tra un tg e un programma. Dopo una fase iniziale di rodaggio Tg1 Mattina ha trovato una sua collocazione, anche all’interno del panorama più vasto della rete. 

Venivi da Agorà Extra e con Tg1 Mattina sei passato sull’ammiraglia Rai. Che cosa è cambiato per te?

Sicuramente sono cambiati i toni perché Rai 1 ha un pubblico diverso da Rai 3, un pubblico che deve essere più rassicurato. Il contesto del tg poi è più rigoroso, anche più disciplinato. Credo che Monica Maggioni mi abbia cercato per contaminare un po’ il rigore del telegiornale. 

Credi di essere riuscito a portare quella contaminazione ricercata?

È difficile portare la contaminazione su argomenti come la cronaca e la politica, soprattutto se fatte sotto l’insegna del Tg1, che richiede un’informazione molto istituzionale. Con altri temi, come il costume, la società, il cinema, il Festival di Sanremo, la musica, siamo riusciti a portare quella contaminazione. Abbiamo affrontato questi argomenti con un tono più disteso, colloquiale, più diretto. 

Come hai vissuto gli ascolti non proprio esaltanti che il programma ha totalizzato?

Abbiamo subito la concorrenza di Fiorello, situazione sulla quale io credo che una soluzione potesse essere trovata. Non ci ha rimesso solo Tg1 Mattina: con gli ascolti che ha fatto Fiorello, le curve di quella fascia sono state rivoluzionate. Noi abbiamo dovuto cercare di fare qualcosa di diverso, spostando l’alleggerimento nella seconda fascia, quella 8:30-9:00. Come fai a fare concorrenza a Fiorello sui suoi stessi temi? Diventa complicato e quindi abbiamo tentato di differenziarci e, nei limiti, di cambiarci. È stato difficile, ma ci abbiamo provato.

Quando il cdr del Tg1 si espresse contro l’ipotesi che il programma di Fiorello si facesse su Rai 1 a discapito degli spazi del telegiornale, vi aspettavate una presa di posizione pubblica della direttrice Monica Maggioni a vostro favore, cercando un compromesso rispetto alla contrarietà del cdr, rivelatasi poi per voi nociva?

La direttrice in questi casi si confronta con l’azienda: non è che doveva fare un’uscita pubblica per difendere il nostro spazio. Ci sono state moltissime trattative attorno a quell’episodio. Noi non ci aspettavamo una difesa, ci aspettavamo una politica aziendale, che abbiamo accettato per come è andata. Ci sarebbe piaciuto confrontarci con Fiorello e realizzare un prodotto che aumentasse gli ascolti. L’abbiamo visto fare ai colleghi del Tg2: c’era sicuramente anche per noi la voglia di mettersi in gioco e di tirare fuori una parte diversa. 

Durante questa stagione, ripensando anche all’esperienza ben più positiva dello scorso anno di Agorà Extra, nato come segmento con te, ti sei mai pentito di aver accettato la sfida di Tg1 Mattina?

Ad Agorà Extra non ero stato riconfermato. Non mi sono comunque pentito, anche perché, sebbene non ci fosse la possibilità di rimanere ad Agorà Extra, avevo ricevuto altre proposte, sia per l’estate sia per l’inverno. Mi sono stati proposti due programmi, sulle reti, che io ho rifiutato per fare Tg1 Mattina.

Non ti sei neanche pentito quindi di aver rifiutato questi programmi?

No, non mi sono pentito perché un invernale, quotidiano, in una striscia fondamentale come il mattino di Rai 1 è difficile da rifiutare, rimanendo in fasce mattiniere. Era una sfida piena di incognite, dato che dopo trent’anni si divideva il programma che nasceva dalla collaborazione tra Tg1 e rete, che a sua volta assisteva alla nascita delle direzioni orizzontali per generi. Io credo che fosse una sfida che andava accettata: solo rischiando si può crescere. 

Cosa ti aspetti ora per il tuo futuro? Su Instagram nel post di fine stagione hai scritto: “Ci vediamo presto”. Dove ti vedremo?

Io sono in Rai da sedici anni. Di esperienze ne ho fatte tantissime: il Tg2, il Tg1, la radio, i programmi, l’all-news. Non mi ha mai spaventato cambiare e neanche accettare sfide diverse. Non posso dire cosa c’è in ballo, ma posso anticipare che credo che rientrerò nelle testate, che ho frequentato molto. 

Accetteresti di seguire Monica Maggioni se ti proponesse un ruolo nel suo probabile nuovo impegno la domenica su Rai 3?

Io credo che le stagioni abbiano il loro corso. Monica ha una squadra valentissima, che è quella che ha lavorato a Tg1 Mattina, che la seguirà probabilmente in questa nuova esperienza. Nei suoi programmi c’è un front runner che è lei ed è giusto che sia così. Io negli ultimi anni ho iniziato un percorso da conduttore, quindi quello intendo continuare a fare. Con tutto l’affetto, la stima e il rispetto per una grandissima professionista, che mi ha preso che ero un giovanissimo precario a Tv7, mi ha portato a Rai News 24, dove mi ha fatto diventare inviato, e poi su Rai 1 con un programma la mattina. Un in bocca al lupo a lei per questa esperienza su Rai 3, anche se non è ancora stata formalizzata.