Home Rai 1 Sempre al tuo fianco, la recensione: non una fiction “sulla” Protezione Civile, ma una fiction “con la” Protezione Civile

Sempre al tuo fianco, la recensione: non una fiction “sulla” Protezione Civile, ma una fiction “con la” Protezione Civile

Una serie dedicata alla Protezione Civile avrebbe potuto spingere sull’azione e sull’adrenalina, anche per valorizzare i rischi di chi opera tutti i giorni per la nostra sicurezza. Invece, nella fiction le priorità sono ribaltate

15 Settembre 2024 23:30

Di Sempre al tuo fianco si è parlato soprattutto per la cronaca, nello specifico per l’incendio causato durante le riprese che ha distrutto buona parte della vegetazione di Stromboli: la fiction di Rai 1 parte, dunque, con un fardello non da poco alle sue spalle. E dire che le premesse erano delle più nobili: esaltare il ruolo degli uomini e delle donne della Protezione Civile, così come l’importanza fondamentale dell’organismo stesso e delle sue azioni di soccorso. Ma mettiamo da parte i fatti di cronaca e guardiamo alla serie: Sempre al tuo fianco riesce davvero ad esaltare la Protezione Civile?

Sempre al tuo fianco fiction Rai
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Sempre al tuo fianco, la recensione

La risposta è sì, ma a lasciare perplessi è la forma, non la sostanza. Una serie dedicata al mondo della Protezione Civile implica che vedremo chi vi opera al suo interno alle prese con emergenze di vario tipo: e già nei primi episodi seguiamo un’operazione di salvataggio di un gruppo di ragazzini e la lotta contro il tempo per far evacuare un paese su cui incombe una montagna che potrebbe franare e fare una strage.

Ciò che ci lascia perplessi è proprio il modo con cui queste emergenze sono messa in scena: in altre parole, a Sempre al tuo fianco manca l’azione necessaria ad agganciare il pubblico, che si cerca di catturare mettendo in scena una storia che è fatta soprattutto di relazioni (e tante, troppe parole).

Sempre al tuo fianco fiction RaiCome quella della protagonista Sara (Ambra Angiolini), divisa tra un lavoro che ama, una famiglia che spesso deve sacrificare per le emergenze, un nuovo amore, Renato (Andrea Bosca) che vorrebbe uscire allo scoperto e l’aspirazione di una promozione a Capo delle Emergenze. L’intreccio di relazioni (c’è anche un po’ troppo ovvio riferimento a “Quasi amici”) e, soprattutto, di emozioni, vuole essere il tirante di tutto il racconto. Purtroppo, però, non funziona o, meglio, non funziona in una serie che vorrebbe mettere in risalto il lavoro della Protezione Civile.

Guardando i primi due episodi ci viene in mente l’operazione fatta da Ryan Murphy con 9-1-1: in quella serie tv si parla di soccorritori che giungono sui luoghi delle emergenze più disparate. Certo, Murphy ha un budget più ampio (molto più ampio), ma ha è riuscito a fare dell’azione la vera protagonista della serie, lasciando alle relazioni il compito di svilupparsi nel corso degli episodi. Sempre al tuo fianco ribalta le priorità: al primo posto ci sono le relazioni, solo dopo vengono le emergenze.

Una scelta evidentemente dovuta a ragioni produttive e di linea editoriale: a Raiuno servono più storie di persone ed emozioni che azioni. Ma quindi, fatta una scelta di questo tipo, il focus si sposta. Ecco che, allora, Sempre al tuo fianco non è una fiction “sulla” Protezione Civile, ma è una fiction “con la” Protezione Civile.

Anche il cambio titolo della serie è emblematico: in fase di produzione era stata presentata come “Protezione Civile”, per poi trasformarsi nel più rassicurante Sempre al tuo fianco. Alla Protezione Civile resta la promozione del proprio lavoro, al pubblico, invece, rimane una storia un po’ annacquata che finge di essere appassionante.

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