La Seconda Vita di Matteo Giordano dopo il Covid: “Quando senti ‘Positivo’ ti senti franare la terra sotto i piedi…”
Protagonista de Il Castello delle Cerimonie con la moglie Imma, Matteo racconta a Parpiglia la sua seconda vita dopo il Covid.
Lo vediamo sempre sorridente, talvolta perplesso, accogliere i clienti al Grand Hotel La Sonrisa in quel piccolo cult che è ormai Il Castello delle Cerimonie: questa volta Matteo Giordano esce dalla sua proverbiale riservatezza e si racconta in uno dei momenti più difficili della sua vita privata nel nuovo ciclo di puntate di Seconda Vita, di e con Gabriele Parpiglia, che arriva domenica 29 novembre su DPlay Plus in esclusiva per gli abbonati con tutte le nuove puntate disponibili per il binge-watching e in chiaro su Real Time dal 9 dicembre.
Tra gli stucchi dorati del Castello, tra gli arredi barocchi che sono diventati il guilty pleasure di molti telespettatori, Matteo Giordano parla per la prima volta di come ha incontrato e affrontato il Covid: il virus si è diffuso nella famiglia Polese agli inizi di agosto, quando sembrava che si stesse aprendo uno spiraglio anche per la stagione dei matrimoni e delle cerimonie, ovviamente congelata dal lockdown. E invece la diffusione del virus ha suggerito la chiusura della struttura e anche l’istituzione di una mini zona rossa a tutela dell’area. Tra le vittime del contagio anche l’amata suocera, Donna Rita, moglie di Don Antonio Polese, meglio noto in tv come Il Boss delle Cerimonie. Matteo lo racconta mantenendo quel distacco, quella tranquillità, quella signorilità che lo contraddistinguono, dentro e fuori dal piccolo schermo. E lo possiamo vedere nella clip in basso, un estratto in anteprima esclusiva per TvBlog della puntata di Seconda Vita.
“È successo il giorno del mio compleanno, il 5 agosto. Ho avuto come uno svenimento, mi sentivo stanco. Ho chiesto ai miei dottori e poi mi sale un po’ di febbre. Non ho avuto tosse o altri sintomi del Covid fino al giorno dopo, quando ho iniziato a non sentire gli odori. Mi sono fatto portare un limone per sentire il profumo, ma il mio olfatto era indebolito. Tampone, esami del sangue, tac… mi hanno ricoverato. Quando ho sentito quelle parole il mio cervello ha iniziato a girare a tremila chilometri all’ora. Non capivo niente. Non sono riuscito a metabolizzare bene quello che mi stavano dicendo. Ti senti il mondo crollare sotto i piedi. Dire impotente è poco. Vorresti fare qualcosa, vorresti muovere il mondo, però non puoi fare niente. Sono rimasto in ospedale dall’8 agosto al 3 settembre, quasi un mese”.
Un momento sicuramente buio che in fondo non può dirsi del tutto passato, tra la paura per la malattia, il dolore per la scomparsa di Donna Rita e la necessità di far fronte a una situazione complicata per l’azienda di famiglia, una struttura che mediamente impiega un centinaio di persone.
L’intervista a Matteo Giordano è una delle sette nuove puntate di Seconda Vita, tutte disponibili in binge watching da domenica 29 novembre sulla piattaforma pay da Dplay Plus prima di andare in onda su Real Time (DTT, 31) da mercoledì 9 dicembre alle 21:20.