Scommettiamo che, Fabrizio Frizzi: “Mi sarebbe piaciuto rifarlo”
Il conduttore lascia la sua Eredità a Michelle Hunziker e Nicola Savino: “Faranno bene”
Scommettiamo che è di ritorno su Canale5 nove anni dopo l’ultima edizione, retrocessa su Rai2 con la co-conduzione di Alessandro Cecchi Paone e Matilde Brandi. Nel 2003 andava in onda, invece, per l’ultima volta su Rai1, con il flop della ritrovata coppia composta da Marco Columbro e Lorella Cuccarini.
Bisogna risalire al 2001, a sedici anni fa, per l’ultima edizione di successo presentata dallo storico conduttore del programma, Fabrizio Frizzi. Quest’ultimo è stato interpellato proprio dal quotidiano Libero sul grande ritorno della sua creatura, mostrandosi dispiaciuto per l’occasione persa in Rai:
“Mi sarebbe piaciuto rifarlo, anzi a dire la verità ci avevamo pensato perché è uno di quei programmi che potenzialmente può fare bene. Certo non come quando faceva 8-9 milioni e il 40% di share. Ma quelli erano altri tempi. Oggi gli addetti ai lavori vedono male queste ‘operazioni nostalgia’ come se fossero cose che sanno di naftalina, prima ancora di vederle in onda. Invece Scommettiamo che ha la forza di mantenere la parvenza di evento perché in ogni puntata ci sono ospiti speciali e questo funziona ancora in tv. Mediaset ci ha preceduti e non mi perderò certo la prima puntata”.
Sempre Libero cita con grande correttezza l’anteprima esclusiva di Blogo sulla nuova coppia alla conduzione, chiedendo a Frizzi che ne pensa:
“Michelle saprebbe come funzione la macchina organizzativa avendolo fatto in Germania, ma anche Savino potrebbe avere tutte le carte in regola per fare bene. In più è appassionato di sport, dunque conosce il linguaggio della sfida su cui si base il format”.
E Michele Guardì, storico regista delle edizioni Rai, che dice di questo ritorno? Anche lui è stato intercettato da Libero, a cui ha detto di non essere stato interpellato per il programma visto il suo passaggio a Mediaset:
“Stavolta io non c’entro. Se fosse un revival mi farebbe comunque piacere perché significa che sono riuscito a fare qualcosa di tanto apprezzato da volerlo riproporre”.