@sarofiorello vs. @SabinaGuzzanti su Twitter – Lei: «Noiosissimo» Lui: «Mi fai tristezza! Rosica»
Scambio di vedute su Twitter: Fiorello contro Sabina Guzzanti
C’è da dar conto di un velocissimo tweet-fight. Ma prima facciamo tabula rasa: a me non piace il Grande Fratello. Non mi piace La vita in diretta né Pomeriggio Cinque né Uomini e donne. Non mi piace più Unomattina. Non mi piace Servizio pubblico mentre mi piaceva Santoro dieci anni fa e prima. Mi piace Report e mi piace Presa diretta. Non mi piace Matrix, né La Versione di Banfi. Mi piace abbastanza il TgLa7, mi piaciucchia X Factor, detesto il cooking in tv ma mi piace MasterChef. Non mi piace Terranova. Mi piace The Walking Dead. Mi piaceva molto Lost agli esordi, come Prison Break. Mi piace The Big Bang Theory. Mi piace Corrado Guzzanti. Mi piaceva Che tempo che fa, ora mi piace molto meno. Crozza a tratti mi fa sorridere a tratti no, i grandi comici americani mi fanno ridere tantissimo e mi fa ridere Rocco Tanica, ma proprio tanto, e non sono stato pagato né sono amico né ricevo favori né pressioni da uffici stampa per dire tutto questo. Anzi. Infine, tutto quello che mi piace o non mi piace, essendo relativo a gusti e a concetti che riguardano il mio concetto di bello, è suscettibile di variazioni non essendo un testo sacro a cui ho giurato fedeltà eterna. Se Corrado Guzzanti pigliasse una toppa, lo direi. Ah. Mi piace molto più Corrado delle due sorelle, anche se la migliore imitazione che io abbia mai visto fare di Berlusconi l’ha fatta in mia presenza Guzzanti padre, per ragioni troppo lunghe da spiegare.
Non mi è piaciuto #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend.
La premessa dovrebbe essere tale da porre fine alle obiezioni più incredibili giunte in questi giorni: da chi minaccia di non leggere più TvBlog a chi dice che i blog che criticano non hanno rispetto per i 10 milioni di Fiorello. A tutti risponderei, senza tanti giri di parole:
Aò, nun m’èppiaciuto. Statece. Puòccapità
In fondo, non sono che un tale che scrive su un blog. Un blog molto seguito, certo. Ma la mia resta l’opinione di uno che scribacchia per mestiere e, sempre per mestiere, invece di leggere molto di più guarda la tv molto più di quanto la guarderebbe se gli fosse consentito scegliere e basta, ma amandola pure, come mezzo in sé, pensate un po’. Ci sono cose che mi piacciono, altre no. Sono opinioni, e le esprimo senza rosicare, senza voler qualcosa in cambio se non quel che mi è dovuto per il mio lavoro.
Tutto ciò per dar conto brevemente di quel che è accaduto su Twitter. Perché durante #ilpiùgrandespettacolodopoilweekend si twittava tutti e una dei pochi “vip” che ha detto qualcosa di negativo sullo show è stata proprio Sabina Guzzanti. Che ha scritto lunedì sera: «Ogni tanto passo su Fiorello, noiosissimo».
Fiorello non ci sta e, prima che vada in onda la puntata di Tv Talk in cui risponde alle critiche, ha scritto a Sabina Guzzanti: «@SabinaGuzzanti ciao rosiconaaaaa!!! Pensa che una volta mi facevi ridere adesso mi fai tristezza! #rosica»
Naturalmente, su Twitter ci si divide e c’è chi dà ragione all’uno, chi dà ragione all’altra.
Ma la cosa veramente sgradevole è questo concetto – tutto romano, ma velocemente estesosi alla penisoletta – che «Se critichi, rosichi». «A ‘nvidioso. Sta a rosicà». Ma «a rosicà de che»? Certo: qualcuno dirà che quella di Fiorello alla Guzzanti è solo una battuta. Be’, non sembra. E se lo fosse, non fa ridere.
E allora, per quel che mi riguarda, solidarietà a Sabina Guzzanti. Ma non perché io sia d’accordo con lei a prescindere. Solo perché questa retorica del sommergere di epiteti chi si permette di criticare gli intoccabili – cosa che me li fa vedere ancor più criticabili – ha veramente stancato.
Così come chi la tv la guarda e si scaglia contro chi non la pensa come lui (perché è di sacrosante, maledettissime opinioni, che stiamo parlando).
Così come hanno stancato tutti quelli che fanno tv, davanti e dietro le telecamere, e si prendono così tanto sul serio.
Godersi il successo, non pretendere di piacere a tutti e non etichettare chi esprime opinioni sarebbe davvero elegante, senza bisogno di vestire Armani.