Home Netflix Sara, la nuova serie tv su Netflix sarà il quarto adattamento di Maurizio De Giovanni, che ha conquistato anche la tv

Sara, la nuova serie tv su Netflix sarà il quarto adattamento di Maurizio De Giovanni, che ha conquistato anche la tv

Teresa Saponangelo sarà la protagonista, ex agente dei Servizi Segreti. E De Giovanni sbanca anche sul piccolo schermo

27 Giugno 2023 19:32

Se record non è, poco ci manca. Perché Maurizio De Giovanni oggi risulta essere non solo uno degli scrittori italiani più prolifici (e di successo), ma anche colui le cui opere attirano di più i produttori del piccolo schermo, tanto da realizzarne adattamenti televisivi di successo. Non sol tv lineare, ma anche le piattaforme: Netflix ha infatti annunciato il via alle riprese tra Roma e Napoli di Sara (titolo provvisorio), la sua nuova serie crime tratta proprio da una saga firmata da De Giovanni.

La storia di Sara è contenuta in un racconto ed in sei romanzi (tutti editi da Rizzoli: l’ultimo, “Sorelle. Una storia di Sara”, è uscito quest’anno). E saranno proprio sei gli episodi della prima stagione della serie, prodotta per Netflix dalla Palomar di Carlo Degli Esposti, che già nel 2019 si era accaparrato i diritti (allora i libri a disposizione erano “solo” due).

Maurizio De Giovanni
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Ma chi è Sara? Stando alla sinossi di Netflix, la protagonista è un’ex agente dei Servizi Segreti, specializzata in intercettazioni non autorizzate. La capacità di Sara di leggere le labbra ed i movimenti delle persone che deve seguire per lavoro le permette quasi di leggerne il pensiero, passando totalmente inosservata. Non a caso, il suo soprannome è “la donna invisibile”.

Ora, Sara vuole fare luce sulla scomparsa del figlio, motivo per cui ha lasciato il lavoro e si è ritirata in una prigione di solitudine: per scoprire cosa è successo chiede aiuto all’amica ed ex collega Teresa che, però, accetta in cambio di un favore che riporta Sara ad avere a che fare con il suo vecchio lavoro.

E così, mentre scopre la vita del figlio, di cui ignorava quasi tutto, Sara sprofonda in un’indagine che la riporta davanti a tanti fantasmi del passato. Tenere insieme le due cose è molto difficile, e sicuramente molto pericoloso. Paradossalmente però, è così che la donna invisibile torna a vivere e a far quello che meglio sa fare. Giustizia.

Quando De Giovanni annunciò che di Sara si sarebbe fatta una serie tv, il cast era ancora ovviamente un pensiero lontano. Ora, invece, gli interpreti della serie Netflix sono stati annunciati: ad interpretare la protagonista sarà Teresa Saponangelo (vista nella stagione da poco conclusa in Vincenzo Malinconico), mentre Claudia Gerini sarà Teresa. Flavio Furno interpreterà Pardo, un poliziotto con cui la protagonista avrà inevitabilmente a che fare; Chiara Celotto darà volto a Viola, la compagna del figlio di Sara che sta per mettere alla luce suo figlio. Carmine Recano sarà Massimiliano, Massimo Popolizio sarà Corrado Nembro ed Antonio Gerardi sarà Tarallo. La serie è stata scritta da Donatella Diamanti (Nero a metà), Mario Cristiani (La squadra) e Giovanni Galassi (Sopravvissuti) e diretta da Carmine Elia.

Sara sarà (scusate il gioco di parole) il quarto adattamento di una saga di De Giovanni, dopo I Bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre ed Il Commissario Ricciardi. Tutte e tre serie tv in onda su Raiuno, che poteva essere il destinatario naturale anche di Sara. Ma evidentemente in quel di Netflix hanno annusato l’occasione di avvicinare un pubblico amante del crime italiano, missione che solo una storia scritta da De Giovanni può portare a termine.

Considerato che tutte e tre le serie sopra citate avranno dei seguiti, a cui si deve aggiungere quello di Resta con me (scritto anch’esso dall’autore napoletano ma non ispirato da un suo libro) e che Sara con ogni probabilità debutterà su Netflix nel 2024, la prossima stagione vedrà Maurizio De Giovanni inevitabile protagonista della serialità italiana.

Una conferma che non ci stupisce: gli universi creati da De Giovanni oltre ad essere adattabilissimi alla tv sono anche capaci di agganciare il pubblico, creando un’empatia che fa viaggiare i telespettatori in storie avvincenti me al tempo stesso di creare quell’identificazione fondamentale per decretare il successo di una storia. O, in questo caso, di cinque storie.

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