Michele Santoro ed Enrico Mentana insieme, mercoledì, per uno speciale curato da La7 e dal Tg La7. La serata evento, alla quale prenderà parte anche Andrea Purgatori, si intitolerà Speciale Mafia, la ricerca della verità, con riferimenti al nuovo libro dell’ex conduttore di Servizio Pubblico (“Nient’altro che la verità”) che uscirà il giorno successivo.
Per Santoro si tratterà di un ritorno in tv a due anni dal documentario Volare dedicato al mondo della trap e a tre da M, quest’ultimo vero e proprio talk con dibattito e ospiti in studio.
Un’anticipazione Santoro l’ha comunque concessa a Lilli Gruber, partecipando alla puntata di lunedì di Otto e mezzo. Il giornalista, carico a pallettoni, ha fornito titoli a valanga non risparmiando nessuno, dai Cinque Stelle (“mi sembra che si siano accomodati alle proprie poltrone, piuttosto che riformare il servizio pubblico”) fino al Pd. Passando per il governo Draghi. “Stiamo per costruire un grande ponte verso il futuro con 248 miliardi di euro ma a Roma non riusciamo a cremare i morti. In Calabria non si riesce a fare un piano vaccinale degno di questo nome. Quando il ministro della sanità deciderà di andare là e di non muoversi finché non funzionano le cose? Lo Stato che aspetta?“.
Segnato dalla pandemia (“mi ha reso più fragile”), Santoro non ha negato la nostalgia per il video: “E’ ovvio che mi manca, è il mio lavoro. Mi sento ancora capace di fornire qualche contributo, ma evidentemente un personaggio come sono io, in una situazione dove il conformismo si estende ovunque come una cortina di fumo, è un po’ difficile. Delle cose le avrei da dire anche oggi“.
Non potevano mancare frecciate alla Rai, suo vecchio amore: “Ai tempi miei era di gran lunga la più forte sul piano dell’approfondimento. Andavamo in onda io, Minoli e Bruno Vespa in seconda serata e facevamo il 70% di share. Hanno smantellato tutto e adesso fanno programmi dall’1% e nemmeno si pongono più il problema“. Santoro non fa nomi, ma il riferimento al flop di Anni20, tuttora in onda su Rai 2 il giovedì, giorno del “suo” Annozero, sembra evidente.