Home Festival di Sanremo Sanremo Question Time – Polemiche sull’irregolarità del voto. Bonolis non condurrà Sanremo 2010

Sanremo Question Time – Polemiche sull’irregolarità del voto. Bonolis non condurrà Sanremo 2010

Sanremo Question Time di oggi inizia con le polemiche sull’irregolarità del voto manifestate da Mario Luzzatto Fegiz, che ha deciso di unirsi alla calorosa giuria ieri sera per interpretarne gli orientamenti di voto. Gli è stata segnalata, infatti, “una gestione assurda del voto”, legata a un’accensione imprevedibile delle lampadine associate a ciascun giurato. La regolarità

19 Febbraio 2009 12:11

luzzatto fegizSanremo Question Time di oggi inizia con le polemiche sull’irregolarità del voto manifestate da Mario Luzzatto Fegiz, che ha deciso di unirsi alla calorosa giuria ieri sera per interpretarne gli orientamenti di voto. Gli è stata segnalata, infatti, “una gestione assurda del voto”, legata a un’accensione imprevedibile delle lampadine associate a ciascun giurato. La regolarità non sarebbe stata per questo garantita? Si è espresso in difesa della trasparenza Pagnoncelli dell’Ipsos:

“La giuria era divisa in tre settori, c’era un avvio del momento di votazione al termine dell’esibizione. Alla fine chi non aveva potuto votare nel primo momento poteva rivotare, non era possibile dare due voti ma recuperare chi non aveva votato in tempo (sono stati pochissimi)”.

C’è, in ogni caso, qualcuno che con questo meccanismo ha potuto non votare, nello specifico dieci persone. Tuttavia è stato adottato un piano di riproporzionamento che ha dato come risultato 300. Fegiz ha insinuato che siano stati “inventati” i voti di dieci persone, mentre Pagnoncelli ha risposto che si è usato un metodo scientifico attribuendo loro i voti medi delle restanti 290.

Paolo Bonolis ha ufficializzato che non condurrà Sanremo 2010 per la necessità mediatica di un ricambio:

“Credo che il Festival abbia bisogno, ogni edizione, per rimanere un evento, di un innesto di personalità diverso dall’anno precedente. Credo di dovermi tirar fuori per forza, non potendo nell’arco di un anno fare qualcosa di completamente diverso. Non mi permetto di entrare nella definizione di un identikit di chi mi seguirà. Dire che troppa salute del Festival possa far male al mio successore mi sembra eccessivo”.

Alla domanda di Paolo Giordano sulle critiche al Festival dell’Osservatore Romano il presentatore ha ribattuto in modo eccellente:

“L’Osservatore Romano parla del Festival in termini acrimoniosi. L’importante è che si rispetti la libertà di decisione degli altri”.

Risposta altrettanto “appropriata” è stata quella sul confronto tra Sanremo e i talent show:

“X Factor e Amici sono trasmissioni eccellenti che veicolano la musica. Sono prodotti fatti molto bene. Il Festival ha sicuramente la necessità di essere contemporaneizzato, ma ha anche un’ortodossia che va rispettata”.

C’è spazio anche a qualche rimpianto:

“Ciò che non si è riuscito a concretizzare è stato figlio delle circostanze. Volevo Sean Penn e i Queen”.

L’appuntamento è a questa sera con la terza puntata e un singolare auspicio del conduttore:

“Vedremo la trasversalità della musica italiana storica che accompagna la speranza del futuro”.

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