Sanremo Giovani 2024: il problema è nell’esclusione del pubblico da casa?
Martedì 12 novembre 2024, ha avuto inizio la nuova edizione di Sanremo Giovani, condotta da Alessandro Cattelan, in onda su Rai 2. La recensione di TvBlog
Era difficile attendersi molto da Sanremo Giovani 2024, nonostante la nuova veste e la reintroduzione delle Nuove Proposte al prossimo Festival, che vede il ritorno di Carlo Conti alla conduzione e alla direzione artistica, dopo il lustro di Amadeus che ha ridato lustro alla kermesse sanremese, riportandola al centro della scena musicale italiana.
La prima puntata della manifestazione musicale di Rai 2, condotta da Alessandro Cattelan, si è rivelata un mini-talent show in tutto e per tutto, con le classiche dinamiche da talent che tutti conosciamo: esibizioni, opinioni dei cinque giudici, voti e conseguenti eliminazioni.
In questa prima puntata, abbiamo visto tre duelli musicali dai quali sono usciti i primi tre semifinalisti che parteciperanno alla puntata del prossimo 10 dicembre. Abbiamo visto volti già noti, ex Amici come Mew e Tancredi, o ex The Voice come Angie ma non è quello il problema.
Ciò che provoca un filo di perplessità è il fatto di assistere ad una gara musicale “a circuito chiuso”, dove il pubblico da casa, alla fine, non è attivo nella votazione, neanche in parte. I passaggi del turno, infatti, vengono decisi dai cinque giudici presenti in studio, Ema Stokholma, Carolina Rey, Manola Moslehi, Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia, e dai “giurati fuori onda” Carlo Conti, che ha aperto quest’edizione, e Claudio Fasulo, vicedirettore Direzione Intrattenimento Prime Time.
Il programma in questione può giusto interessare i piccoli fandom dei cantanti televisivamente già noti: nelle puntate a seguire, infatti, vedremo altri ex Amici come Alex Wyse, Rea e Lil Jolie, o ex X Factor come Angelica Bove, Selmi e Settembre.
Serve una chiave per far risaltare Sanremo Giovani dai classici talent show che vediamo in tv da decenni e soprattutto per non far sì che Sanremo Giovani, manifestazione che è oggettivamente più prestigiosa dei vari talent, paradossalmente, possa apparire come una loro sbiadita copia.
Poco da dire, infine, su Alessandro Cattelan che, dopo anni di X Factor, si “mangia” il programma, conducendolo con la mano sinistra. In una serata dal ritmo, comunque, sostenuto, è arduo per lui trovare appigli e spazi appositi per improvvisare o per dare sfoggio delle sue qualità da showman ancora non del tutto espresse. Se capitano i personaggi giusti, come il simpatico cantante Mazzariello, il compito si rivela più semplice ma non dipende sempre da lui.