Sanremo 2019: Claudio Baglioni Dirottatore Artistico di un Festival ribaltabile, “come il 69”
Sanremo Giovani 2018, ultimo atto in diretta dal Casinò per la prima conferenza del Festival col direttore Claudio Baglioni.
Da Dittatore a Dirottatore Artistico: Claudio Baglioni conia per sé un nuovo titolo in vista del suo secondo mandato alla guida del Festival di Sanremo. Un ritorno deciso per “senso di responsabilità” (“Avevo intrapreso un percorso e non volevo che si dicesse che il successo del primo fosse solo una botta di culo”) e un bis che ha stimolato le sue riflessioni linguistiche e, di conseguenza progettuali.
“Quando mi è stato chiesto con mazzi di fiori di rifare Sanremo ho pensato alla parola Bis, che non vuol dire solo ‘fare due volte il Festival’, ma anche ‘rifarlo’, dargli una nuova linfa, immaginare un Festival ‘locomotiva, che traini quel che può succedere nella scena musicale”.
E se lo scorso anno ha avviato un processo di rivoluzione, portando la musica ‘al centro’, quest’anno intende portare a termine il moto rivoluzionario del ‘pianeta Sanremo’, ispirato dal numero stesso dell’edizione, quel 69 che ha in sé l’idea stessa del ribaltamento, rappresentata dalla selezione dei brani in gara.
“Cast ardito e coraggioso che mi piacerebbe possa essere considerato interessante. Ci sono proposte molto raffinate tra i Big: grande vitalità da parte di Ex-Otago e Negrita, una nuova Arisa molto curiosa ed eccentrica, una tradizione con intenzioni portate avanti della Tatangelo, argomenti che spaziano dall’amore, raccontato anche se con linguaggio attuale. Sento prepotente nei brani scelti una comunanza del suono, anche attraverso i diversi stili. La rivoluzione è quella che va tutto il giro del cerchio, che si ribalta, come il 69”
ha commentato Baglioni, che vede immagina questo Sanremo 2019
“come una fotografia dello stato dell’arte della forma canzone […]. Vorrei dare un’immagine del contingente e di prevedere quel che sarà proiettato nell’immediato avvenire, di presentare quello che potremmo ascoltare tra qualche mese e qualche anno, sia pur in un contesto di consumo bulimico e di continua evoluzione, quella che caratterizza la musica pop, unico genere davvero in movimento”.
Un’operazione di focalizzazione del contesto musicale possibile, dice Baglioni, grazie alla scelta di aver raddoppiato i Festival con la settimana di Sanremo Giovani: un ‘bis’ che torna, anche se televisivamente non ha raccolto ascolti commercialmente indimenticabili. Ma questa resta la strada giusta da perseguire secondo il vicedirettore di Rai 1 Claudio Fasulo, al netto dei ‘numeretti’, da inquadrare in un progetto da guardare in prospettiva: ”
“La strada del doppio Festival, indicata dal Dirottatore Artistico, è quella giusta. Il cammino di Sanremo Giovani è un cammino importante, speciale. E’ un investimento artistico: il risultato principale è aver dato visibilità a questi artisti e in questo risiede anche il valore tv. Sul piano commerciale vuol dire, però, avere una visione prospettica: non voglio parlare di insidie da controprogrammazione, ma abbiamo analizzato anche i target e siamo soddisfatti”.
Beh, sul piano della controprogrammazione non è che ci fosse chissà quale corazzata opponibile a un ‘Sanremo’. Ma il dato è stato evidentemente registrato dai vertici Rai: difficile, del resto non tenerne conto, a partire da Baglioni:
“Questo esperimento, come del resto succede con tutti gli esperimenti, va forse in parte ripensato”.
Ma spostiamoci a febbraio: come sarà Sanremo 2019? Baglioni parla di un Festival sempre popolar – nazionale, da intendere come show dalle diverse anime, che coniuga concorso, celebrazione della musica italiana con quadri, ospiti e presentazione di artisti, oltre allo spettacolo, ma che non deve essere visto solo come ‘un super programma tv’. Non cambia la logica degli ospiti internazionali, che dovranno comunque omaggiare la canzone italiana (“Mi piace l’idea che a Sanremo si canti o si canticchi non dico in italiano, ma italiano, mi trovo meno d’accordo quando l’artista fa solo un francobollo promozionale”).
Sanremo Giovani, intanto, ha portato in gara Einar e Mahmood, attualissimi anche nel contesto politico-sociale:
“Il Paese è incattivito da 25 anni… ‘O Scià è nato per chiedere attenzione all’allora fenomeno, non emergenza, delle grandi migrazioni e chiedere ai Governi, alle ONG, di mettersi intorno a un tavolo per fermare l’immigrazione irregolare che porta con sé morti, sfruttamento, non integrazione. Il bubbone è scoppiato per totale incompetenza della politica locale, nazionale e internazionale. Abbiamo perso 25 anni e ora è tardi per recuperare…”.
L’idea del ‘Dirottatore Artistico’ nasce quindi in un generale contesto di ri-definizione del progetto, di ri-facimento di un Festival da portare lì dove forse non è mai stato, con l’intenzione di “prendere questa barca per andare da un’altra parte, non dove ci si aspetta che vada”.
Un Festival che ha già chiesto mesi di lavoro, un po’ come la Finanziaria si nota allegramente in conferenza:
“Beh sì. Faremo meno danni, però”
scherza il Direttore Artistico.
Il Baglioni Ter, a questo punto, potrebbe essere un po’ più a rischio, e non solo per motivi squisitamente artistico-commerciali…
Sanremo Giovani, conferenza stampa di chiusura in diretta
Terminato Sanremo Giovani 2018, che ha promosso Einar e Mahmood al torneo dei Campioni e ha svelato gli altri 22 Big in gara a Sanremo 2019, il Festival celebra la sua prima conferenza stampa ufficiale alla presenza del Direttore Artistico Claudio Baglioni, formalmente assente dalla due giorni ‘giovani, ma costantemente citato e ringraziato nel corso delle due prime serate e dei 4 pomeridiani di presentazione. Oggi, sabato 22 dicembre, si materializza davanti ai giornalisti nella conferenza di chiusura in programma dalle 11.30 con la partecipazione del Sindaco di Sanremo, del Direttore di Rai 1 Teresa De Santis, del Vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo e dei due giovani ammessi al 69° Festival della Canzone Italiana di Sanremo Einar e Mahmood.
A ospitare la conferenza di nuovo Sala Privata del Casinò di Sanremo: a tra poco per la diretta.