Sanremo 2024, il “greatest hits” di tutti i Festival di Amadeus
Il Festival di Sanremo targato Amadeus non ha più nulla di nuovo da offrire, tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto.
Nella carriera di un artista musicale, arriva, ad un certo punto, il desiderio naturale di voltare pagina e fare un sunto di ciò che è stato il proprio percorso professionale fino a quel momento e, solitamente, il modo migliore e semplice per farlo è quello di pubblicare una raccolta di successi, comunemente chiamata anche greatest hits.
Ecco, la prima serata del Festival di Sanremo 2024, a fine visione, arrivata dopo un tour di force di quasi cinque ore e mezzo (chiudendo anche in anticipo sulla scaletta!), ha regalato la suddetta sensazione, l’impressione che Amadeus abbia voglia di chiudere questo suo capitolo lavorativo legato al Festival di Sanremo, facendo un compendio di quello che è stato.
Dopo aver imprudentemente dato le chiavi del Festival in mano ai Ferragnez l’anno scorso, Amadeus torna ad essere il vero padrone di casa di Sanremo, nel quale la priorità del conduttore e direttore artistico sembra essere solo quella di chiudere bene questo quinquennio, ricordando a tutti le proprie gesta e passando alla storia come colui che è riuscito, in questi anni, soprattutto a riportare i Big della musica di casa nostra in gara al Festival, circostanza favorita, in realtà, soprattutto dal successo internazionale dei Måneskin al quale molti artisti italiani (nella maggior parte dei casi, invano) ambiscono.
Alcuni esempi veloci: l’edizione 2020 è stata rievocata con Diodato mentre l’edizione 2021, quella della pandemia e dell’Ariston desolatamente vuoto, invece, è stata ricordata con la presenza a sorpresa di Zlatan Ibrahimovic; l’edizione 2022 è stata ricordata con Dargen D’Amico, Mahmood, Sangiovanni e altri ancora mentre l’edizione dell’anno scorso, ovviamente, con la presenza di Marco Mengoni (che, stasera, è stato bravo in un mestiere non suo ma non è uno showman). Fil rouge di queste cinque edizioni, non può non essere Fiorello, che si conferma un fenomeno che non sbaglia mezzo intervento neanche a pagarlo.
Una prima serata che, sostanzialmente, è stata rovinata solamente dalla scelta incauta di portare 30 canzoni in gara, di cui, ad ascolto ultimato, almeno un terzo si è rivelato tranquillamente scartabile.
Amadeus sa che, in questo lustro, non ha sbagliato pressoché nulla e che l’eredità che lascia a chi verrà dopo di lui sarà pesante.
Una consapevolezza, però, che rischia anche di avere effetti negativi, che può portare magari a lanciare frecciatine a chi ha commesso il sacrilegio di rifiutare un invito (“Gli impegni non ti mancano ma hai trovato il tempo di venirci a trovare” rivolto alla sciatrice Federica Brignone), altre battute che, seppur proferite con il sorriso, nascondono un po’ di amarezza (“Devo stare attento a parlare di social sennò mi danno un’altra multa!”) o ad avere la convinzione che ogni decisione presa debba essere insindacabile e incriticabile.
Ecco, portare 30 Big in gara è una scelta sbagliata. Si può dire.
Come avere anche la percezione che Amadeus, in questi anni, abbia trasformato Sanremo in una sorta di calderone dove mettere tutto e tutti, nella speranza che più cose si mettono, più si alza la possibilità che accada un imprevisto (la fuga di Bugo, il “Che succede?” di Morgan, i calci alle rose di Blanco, il bacio di Rosa Chemical e Fedez).
Questa prima serata ha lasciato anche un’ultima sensazione ossia che il Sanremo di Amadeus non abbia più nulla di nuovo da offrire. Tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto: il Festival targato Amadeus, almeno da due edizioni buone, non riserva più sorprese. C’è a chi sta bene così, e attende l’evento con ingestibile eccitazione, e c’è chi ha chiesto ad Amadeus, magari, almeno un guizzo, un rischio, una scelta azzardata, che non sia però quella di costringere lo spettatore ad estenuanti maratone dinanzi allo schermo.
Il Festival di Sanremo di Amadeus è giunto alla sua naturale conclusione.
Non resta altro, quindi, che godersi questa raccolta di successi…