Sanremo 2024, Ghali: “È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso”
La comunità ebraica di Milano contro il testo di Casa Mia di Ghali: la replica del cantautore in gara al Festival di Sanremo 2024
‘Sanremo 2024‘ si attesta, ancora una volta, come una manifestazione che veicola messaggi di impegno civile e sociale. Non solo Dargen d’Amico con la volontà di porre immediatamente fine al conflitto a Gaza, ma anche Ghali, con il testo ‘Casa Mia‘ ha voluto porre all’attenzione di tutti un appello all’uguaglianza, alla pace, alla positività di fronte a tutte le tragedie che si sono avvicendate nella sua vita.
In una nota, diffusa oggi pomeriggio, il presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, in riferimento a una frase della canzone del cantante sui bombardamenti degli ospedali (“Ma, come fate a dire che qui è tutto normale/ Per tracciare un confine / Con linee immaginarie bombardate un ospedale/ Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane / Non c’è mai pace”).
“Ieri sera al festival di Sanremo, uno spettacolo che dovrebbe unire gli italiani, è andata in scena una esibizione che ha ferito molti spettatori. Ghali ha proposto una canzone per gli abitanti di Gaza, ma a differenza di Ghali non possiamo dimenticare che questa terribile guerra è il prodotto di quanto successo il 7 ottobre. Non possiamo accettare che nella nostra Italia, nel paese dei nipoti di quanti hanno stilato le Leggi Razziali, si possa spacciare una tale propaganda antisraeliana, in prima serata, sulla televisione pubblica. Non col nostro silenzio. Le nostre sinagoghe e le nostre scuole sono circondate dalla polizia e dall’esercito, sappiamo sulla nostra pelle che la propaganda finisce per armare le mani dei violenti. E ci chiediamo, dove sono i vertici Rai?”
“Dopo che i terroristi di Hamas, che controllano Gaza, superano il confine legalmente riconosciuto di Israele e sterminano in sole due ore oltre 1.400 ebrei, ebbene gli abitanti di Gaza hanno festeggiato con balli e distribuendo caramelle ai passanti, complimentandosi con chi ha commesso tale massacro. Quegli stessi abitanti, hanno nascosto gli oltre 200 israeliani rapiti e detenuti in cattività in condizioni disumane. Molti tra loro sono prigionieri nei tunnel che partono dagli ospedali di Gaza di cui parla Ghali”.
“Tra gli israeliani tuttora in ostaggio c’è anche un neonato, con l’unica ‘colpa’ di essere ebreo, la stessa ‘colpa’ che neanche 80 anni fa fu la causa della morte di un milione e mezzo di bambini ebrei, nella totale indifferenza dell’Europa e con la complicità di volenterosi carnefici europei, molti dei quali italiani”.
Sanremo 2024: la replica di Ghali
Immediata la replica del cantante su Instagram:
“Sto leggendo in rete, appelli, commenti, rispetto al testo della mia canzone. Sono venuto a Sanremo per portare un messaggio. Non ho né il ruolo né l’ambizione di risolvere una questione internazionale. Ma se la mia esibizione porta a ragione sull’irragionabile, se la mia canzone porta luce su quello che si finge di non vedere, allora ben venga. Non si può andare oltre. È necessario prendere una posizione perché il silenzio non suoni come un assenso”.
Raggiunto da ‘Ansa’, il rapper ha ribadito che il brano “affronta anche il tema della guerra, ma che non è conseguenza degli attacchi del 7 ottobre in Israele. È stata scritta prima, ed io mi sono chiuso in una bolla per fuggire dai pensieri”.