Sanremo 2023: i casi Instagram, Fedez, Ferragni e Blanco, l’Agcom e la politica
Sanremo 2023 non è finito: continuano a tenere banco i casi Instagram, Ferragni, Fedez e Blanco. Ecco gli ultimi aggiornamenti
Sanremo 2023 non è finito. Almeno a giudicare dal caso Instagram, che tiene ancora banco, nonostante dalla finale del Festival e dal trionfo di Marco Mengoni siano trascorse ormai quasi due settimane.
Nelle scorse ore il Consiglio dell’Agcom si è riunito per affrontare la questione che riguarda la visibilità concessa da Amadeus e dagli altri protagonisti della kermesse alla società privata Instagram, attraverso gag – portate avanti per tutte e cinque le serate – su apertura account, dirette e numero di follower.
La riunione di ieri dell’Autorità per le Comunicazioni è stata interlocutoria, nel senso non sono state prese decisioni. Il caso dovrebbe essere discusso nuovamente tra due settimane. Al momento, in ballo ci sarebbero le possibili violazioni delle norme legate alla pubblicità occulta di profili social su Instagram, in particolare quelli di Chiara Ferragni e di Amadeus.
Sul tavolo ci sarebbero anche il caso Blanco (che ha distrutto l’allestimento floreale sul palco del teatro Ariston — per questo è indagato dalla procura di Imperia per danneggiamento) e quello Rosa Chemical-Fedez (hanno simulato un atto sessuale in platea), per le norme relative alla tutela dei minori.
All’Agcom spetta verificare il rispetto delle disposizioni del Tusma, il Testo Unico dei Servizi dei media audiovisivi e radiofonici, del Contratto di servizio Rai e del Codice di autoregolamentazione delle tv.
Ricordiamo che la vicenda della visibilità data a Instagram a Sanremo 2023 fu posta già nei giorni del Festival in conferenza stampa. Ai colleghi di Fanpage, Amadeus rispose ostentando la sua scarsa conoscenza dei social (“Io Instagram l’ho scoperto tre giorni fa. Non so postare le foto. Trovo che sia bellissimo, attuale e divertente. Da un punto di vista di collaborazioni non ci ho proprio pensato, non l’ho preferito a TikTok. Semplicemente, l’idea di Chiara Ferragni era quella di sboomerizzarmi. Mi hanno preso in giro per avere un profilo condiviso a rimorchio di mia moglie. Non so nemmeno se ce ne sono altri. È stato un gioco che ha portato un’interazione notevole“), mentre il direttore Intrattenimento Prime Time Rai Stefano Coletta escluse con nettezza la possibilità che fosse in essere un contratto di sponsorizzazione e aggiunse:
Come sa chi fa televisione da 30 anni, certi fenomeni nascono in diretta. Quando le esperienze accadono poi ci si ragiona sopra: i social sono un canale fortissimo… Iniziato come un gioco con la Ferragni. Per poi normare alcuni fenomeni però c’è bisogno che avvengano.
Del caso si occupa anche Striscia la notizia, negli ultimi anni sempre molto attenta con Pinuccio rispetto al mondo Rai. Nella puntata di ieri, in particolare, il tg satirico di Canale 5 ha puntato i fari sul contratto tra la tv di Stato e Chiara Ferragni (il cda Rai ha chiesto di visionarlo, al momento senza successo) sospettando che l’influencer avesse un’esclusiva con Amazon (per Prime Video) “per il dietro le quinte di Sanremo che è pagato da noi contribuenti con il canone?“.
In tutto ciò, c’è anche la componente politica in ballo. Per esempio il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri di Forza Italia poche ore fa ha comunicato di aver presentato una interrogazione al ministro competente “per capire se ci sono stati, da parte di alcuni protagonisti della kermesse musicale, accordi specifici con Amazon e con Instagram che siano sfuggiti al controllo della Rai con cessione di diritti riguardanti backstage o altre immagini che appartengono comunque all’evento gestito dalla Rai, oltre a chiedere che venga reso noto il compenso di Benigni per la sua partecipazione alla prima serata del Festival“.