Quando Amadeus ha annunciato qualche settimana fa al Tg1 le cinque donne del Festival, il suo nome ha fatto impazzire i social network, perplimere chi non la conosce e irrigidire i conservatori. Drusilla Foer, il personaggio della vedova fiorentina interpretato da Gianluca Gori, è destinato a far discutere.
In particolare, a scagliarsi contro l’artista è stato il senatore leghista Simone Pillon:
“Com’era ampiamente prevedibile, al Festival di Sanremo sempre più Lgbt è stata assegnata la quota gender-inclusive già nella fase di scelta dei conduttori. Una domanda: ma sempre in rispetto delle quote, non si potrebbe avere tra i co-presentatori un normale papà (uno eh, non due), e magari di ispirazione conservatrice? Sarebbe un bel segnale, se non altro a tutela delle specie a rischio estinzione televisiva”.
Difficile tuttavia stupirsi di questa reazione. Pillon è da sempre contrario ai diritti lgbt, all’aborto e a tantissime altre cose. La diretta interessata ha risposto alla stroncatura preventiva del politico sul Corriere della Sera:
“Era una bella idea anche mettere un nonno, una zia, ma il proprio pensiero non può essere sostitutivo del pensiero di un altro. Mi aspettavo la polemica. Ricordo negli anni ’70 Leopoldo Mastelloni, Paolo Poli… Incasellare ciò vediamo ci dà la sensazione di avere tutto sotto controllo. Se fossi stata una drag queen sarebbe stato più semplice: finché si vede un’estremizzazione, riusciamo a prendere le distanze, mentre per certe persone un’interpretazione è meno comprensibile. Ma io tendo a pensare che un artista prima lo si ascolta, poi si esprime un’opinione”.
Drusilla Foer televisivamente non è un volto molto conosciuto, ma nelle poche partecipazioni a talk show ha decisamente lasciato il segno. All’interno di Ciao Maschio come presenza fissa al fianco della conduttrice Nunzia De Girolamo ha sfoderato un’ironia non comune, mentre come ospite del Maurizio Costanzo Show ha fatto vedere eccezionali doti canore. Potrebbe seriamente sbancare il Festival.