Sanremo 2022, canzoni: giudizi e riflessioni dopo il preascolto
Sanremo 2022 canzoni: Blogo ha ascoltato in anteprima i 25 brani in gara al Festival. Ecco cosa ti devi aspettare. I giudizi e le valutazioni
14 Gennaio 2022 17:00
Festival di Sanremo 2022, canzoni: venerdì 14 gennaio si è tenuto a Milano, presso lo studio M2000 di Via Mecenate 76 a Milano (e in contemporanea a Teatro delle Vittorie a Roma), l’appuntamento stampa dedicato all’ascolto dei 25 brani in gara.
Di seguito potete leggere i giudizi su tutte le canzoni.
- Achille Lauro con l’Harlem Gospel Choir – Domenica: fischiettio introduttivo, che si ripete durante la canzone insieme ai battimano. Musica ritmata dal basso. Anche in questo brano cita i Rollin’ Stone. Pop e Rock si mascolano, come il suo solito. Mancano gli Harlem Gospel Choir. Canta: “E’ come se fosse domenica, si domani poi vedrò come no”. Giudizio: niente di nuovo.
- Aka7even – Perfetta così: l’amore come accettazione dei difetti. Chitarra e vocalismi aprono ad un brano ritmato e uptempo, supportato da batteria e cori. Canta:”Sei perfetta così nei tuoi difetti, nelle imperfezioni, baby giuro che tu sei perfetta così”. Giudizio: incalzante.
- Ana Mena – Duecentomila ore: canzone d’amore, pop dance latina, con tutti gli elementi musicali del caso, fisarmonica compresa, e voce sussurrata. Canta:” Quando la notte arriva, duecentomila ore, amarsi un’ora prima e dopo lasciarsi andare”. Giudizio: prevedibilità latina.
- Dargen D’Amico – Dove si balla: ballo come inno alla vita. Dance, dance, dance. Pura dance con testo semplice che rimane subito in testa. Canta: ”Dove si balla fottitene e balla, tra i rottami. Balla per restare a galla… ma va’ a capire perché si vive se non si balla”. Giudizio: inno di Sanremo 2022.
- Ditonellapiaga con Donatella Rettore – Chimica: amore come chimica e non solo come cuore. Elettronica. Parte Ditonellapiaga, poi Rettore. Incalzante e radiofonica. scanzonata, prende quasi in giro l’amore smielato. Cantano: “Chimica chimica è una questione di chimica”. Giudizio: elettrochimica.
- Elisa – O forse sei tu: amore totalizzante. Ballata pop con strofe oniriche, ritornello incisivo che esalta la voce della cantante. Canta:”Sarà che tra tutto il casino sembra primavera. Sarà che la vertigine non mi fa più paura e guardo giù o forse sei tu”. Giudizio: fiabesca.
- Emma – Ogni volta è così. L’amore si ripete. La voce di Emma sovrasta tutto. Contaminazione elettronica sullo sfondo. Ritornello urlato alla Emma, omaggio all’universo rock femminile italiano. Canta: ”Ogni volta è così siamo sante o puttane e non vuoi restare qui e neanche scappare”. Dirige l’orchestra Francesca Michielin. Giudizio: titolo rivelatore.
- Fabrizio Moro – Sei tu: l’amata come tutto. Intro pianoforte e voce. La canzone, una ballata romantica, si apre in crescendo che sfocia in assolo di musica prima del finale. Canta:”Sei tu che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi, sei tu il mondo che passa attraverso i miei occhi”. Giudizio: miele puro.
- Gianni Morandi – Apri tutte le porte: canzone di speranza, che invita a buttarci. Un po’ twist, un po’ Morandi dei vecchi tempi. Improvviso cambio di ritmo prima della conclusione. Canta:”Stai andando forte apri tutte le porte, gioca tutte le carte, fai entrare il sole”. Giudizio: solare.
- Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia: dichiarazione d’amore di uno che non teme il giudizio altrui. Si apre con voce e chitarra. Parlato e cantato si alternano in modo coerente e raffinato. Canta:”Amore mio per vivere facciamo mille cose stupide, lo sai per sopravvivere, semplifichiamo il più possibile”. Giudizio: cantautorato chic.
- Giusy Ferreri – Miele: una relazione finisce, ma l’amore rimane. Si apre con chitarra e battente. Ritmata con tante contaminazioni (gitane, mediorientali, latine). Poi Megafono. Canta:”E l’amore non se ne va, vola via ma poi torna da te”. Giudizio: non è un tormentone estivo.
- Highsnob e Hu – Abbi cura di te: l’amore come rapporto, a tratti tossico, che finisce. Inizi lui, poi lei si aggiunge come seconda voce e diventa principale dopo il ritornello. Cantano: ”Perché non posso bere veleno nella speranza che muori tu ed è così che le nostre parole sono diventare armi in mano a dei bambini”. Giudizio: sorpresa ritmata.
- Irama – Ovunque sarai: poesia dedicata ad una persona speciale che merita di essere aspettata. Ballad che esalta la voce di Irama. Classico moderno adatto a tutti. Gli archi e il pianoforte accompagnano il cantante che fa esplodere la sua voce. Canta:”Se sarò in terra mi alzerei, se farà freddo brucerai”. Giudizio: colonna sonora romantica.
- Iva Zanicchi – Voglio amarti: amore come stimolo per vivere. Salto indietro nel tempo di oltre cinquant’anni: canzone costruita con voce e chitarra, poi si aggiungono batteria e archi. Assolo di chitarra elettrica a metà brano. Canta: ”Voglio amarti nei pensieri, nelle mani, voglio amarti con l’anima e di più, voglio amarti solamente amarti ancora e domani risvegliarmi accanto a te”. Giudizio: classicone.
- La Rappresentante di Lista – Ciao ciao: si parla di fine del mondo. Elettronica più voce, con aspetti funk e dance, ritornello che entra in testa, con Ciao Ciao ripeto all’infinito. Canta:”Mentre leggo uno stupido giornale, in città è scoppiata la guerra mondiale”. Giudizio: bella. Ciao ciao.
- Le Vibrazioni – Tantissimo: l’amore finito. Intro rock con chitarra e batteria, un po’ anni Ottanta. Canta: ”L’amore sotto pelle è un’arma nella mano e può fare male male tantissimo”. Giudizio: elettrico.
- Mahmood e Blanco – Brividi: l’amore è fatto di errori. Apre Mahmood accompagnato dal pianoforte. Poi entra Blanco. Tra alternanza e voci che si fondono, Mahmood fa Mahmood e Blanco fa Blanco. Cantano:”Nudo con i brividi a volte non so esprimermi e ti vorrei amare, ma sbaglio sempre”. Giudizio: prevedibile duetto imprevedibile.
- Massimo Ranieri – Lettera al di là del mare: canzone sui migranti, tutti e di tutti i tipi. Canzone recitata, piena di pathos. Esplosione nel ritornello, come nei più classici dei classici. Canta: ”Amore vedi così buio è questo mare troppo grande per non tremare”. Giudizio: musical.
- Matteo Romano – Virale: l’amore moderno fatto di litigi e tanti sentimenti. Voce e tanto ritmo per una ballata pop. Ritornello con vocalismi. Si sente la mano di Dario Faini nella musica. Canta: ”Frasi scritte per metà se vere non lo so, anche tra i grattacieli volerò e lasciati andare che il cuore ti cade giù è l’amore riappare va in tendenza e risale, diventa virale”. Giudizio: amore GenZ.
- Michele Bravi – Inverno dei fiori: canzone d’amore, come richiesta d’aiuto. Inizia la voce, poi piano piano si inseriscono gli strumenti, in particolare gli archi. Canta: ”Tu insegnami come si fa ad imparare la felicità, per dimostrarti che se fossimo dei suoni, sarebbero canzoni”. Giudizio: intimista.
- Noemi – Ti amo non lo so dire: messaggio al partner sulla volontà di cambiare per evolvere. Prima parlata, poi esplode. Finale arrembante. Canta: ”Servirà un po’ di fortuna per capire meglio noi chi siamo, posso andare sulla luna ma ti amo ti amo ti amo”. Giudizio: ingiudicabile.
- Rkomi – Insuperabile: l’amore come passione in un brano rap rock con autotune. Apertura con chitarra elettrica che accompagna tutta la canzone. Domina la batteria. Canta: ”Due molotov in fiamme nella corrente, ti stringo i fianchi, amore sei te”. Giudizio: energia pura.
- Sangiovanni – Farfalle: amore come fase successiva all’innamoramento. Canzone alla Sangiovanni, giovane, con accenni elettro dance accentuati (anche in un assolo). L’altra persona come fonte di vita. Canta: ”Dammi due ali per volare. Sei una boccata d’aria”. Giudizio: gioventù al potere.
- Tananai – Sesso occasionale: il sesso occasionale non è amore, ma l’eventuale tradimento merita il perdono. Urban pop con numerose contaminazioni e qualche sonorità dei Righeira e Loredana Bertè. Canta: ”Troviamoci un cada e non finiamoci più nel sesso occasionale ma sappi che tra un Anno un giorno non avrò capito ancora di cosa hai bisogno”. Giudizio: mix intrigante.
- Yuman – Ora e qui: l’amore come viaggio personale da condividere. Voce e piano fino al ritornello. Atmosfere soul. Canta: ”Ora e qui finalmente io riesco a dire che sto bene, se trema un po’ la voce”. Giudizio: soul sanremese.
Sanremo 2022, Amadeus: dichiarazioni
Al termine degli ascolti, il direttore artistico di Sanremo 2022 Amadeus ha risposto ad alcune domande sulle canzoni e sul Festival che gli hanno posto i giornalisti. Vediamo cosa ha detto:
- Nessuno ha affrontato in modo approfondito la pandemia, nemmeno tra i brani scartati.
- Nuovi ospiti? Ancora non ce ne sono altri certi.
- Quest’anno vedo molti pretendenti per il terzetto finale che si giocherà la vittoria.
- Ci potrebbe esserci una parentesi sportiva, magari del passato.
- Avere Massimo Ranieri è un onore, un sogno che si avvera.
- Senza giovani si anticipa l’ingresso in gara dei vip e accorcia la serata. Vorrei chiudere prima delle due durante la settimana, mentre l’ultima non lo saprei.
- Non si sa ancora niente sulle Cover.
- I Maneskin a Sanremo? Non lo so, speriamo.
- Volevo delle canzoni molto radiofoniche. È una cosa che volevo fare sin dal primo Festival. Spero sia ricordato come un Festival attuale. Abbiamo una quantità di dischi d’oro e di platino che non si vedeva da tempo. È il festival dei Big in gara.
- Mi sono dispiaciuto se il direttore di Telelombardia se l’è presa per la battuta di Checco Zalone. Era solo una battuta e non un’offesa.
- “L’elezione del Capo dello Stato non dovrebbe influenzare il Festival. Come azienda e servizio pubblico troveremo la compatibilità dei due eventi”. (Cit. Stefano Coletta)
- Scelta delle cinque co-conduttrici: ho voluto fare un omaggio a cinque donne del teatro, della fiction e del cinema. La storia con Ornella Muti; Cesarini che è sulla rampa di lancio; Drusilla come omaggio al teatro perché amata molto; Giannetta per la fiction di successo; Sabrina Ferilli perché ironica, divertente, amata da tutti e soprattutto attrice.
- Fiorello? Parlo solo di chi c’è di sicuro. Per gli amici le porte non sono aperte, sono spalancate.
- I giovani di quest’anno hanno una personalità forte.
- Il festival ricorderà Raffaella Carrà, Franco Battiato e il decennale della morte di Lucio Dalla.
- Essendo numero dispari il voto sarà proporzionato. Fasulo: “La percentualizzazione dei voti sarà fatto sui 25 cantanti e non sulle due serate distinte”.