Sanremo 2021, protocollo di sicurezza: il Comitato tecnico-scientifico decide domani
Il Cts si riunirà per esaminare la richiesta del ministro Speranza sul protocollo di sicurezza per artisti e maestranze di Sanremo 2021
Domani sarà la giornata decisiva per capire come si svolgerà il Festival di Sanremo 2021. Il Comitato tecnico scientifico – a quanto apprende l’Adnkronos – si riunirà per prendere in esame la richiesta arrivata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha chiesto agli esperti le indicazioni sul protocollo di sicurezza per artisti e maestranze che partecipano alla manifestazione prevista dal 2 al 6 marzo.
Il Cts non dovrebbe pronunciarsi sulla presenza del pubblico all’interno del teatro Ariston per Sanremo 2021, questione che in queste ore è diventata centralissima, dopo il tweet del ministro Dario Franceschini (e l’ipotesi conseguente delle dimissioni da parte del direttore artistico e conduttore Amadeus).
Sul delicato tema dei figuranti all’Ariston, intanto, ha preso posizione Stefano Massini, lo scrittore che fino a poche settimane fa ha condotto con Andrea Delogu su Rai3 Ricomincio da Raitre. E lo ha fatto su Facebook, dicendosi, di fatto, d’accordo con la visione del ministro Franceschini:
Tutti facciamo i conti da mesi con una pandemia che ha barbaramente scannato, umiliato il mondo dello spettacolo, proibendoci di esistere. Ci è stato tolto il pubblico, ci è stato tolto l’applauso, ci è stato tolto tutto ciò che implica la partecipazione umana di persone in carne e ossa davanti ad altre, in carne e ossa, che si esibiscono. qualcuno mi spieghi per quale ragione tutto questo non dovrebbe invece riguardare lo spettacolo simbolo della canzone italiana, qualcuno mi spieghi per quale ragione dovremmo accettare in silenzio che Sanremo, spettacolo dal vivo, rimanga intatto come era. E soprattutto qualcuno mi spieghi come sarebbe possibile spiegare questo a tutti i tecnici gli operatori e le maestranze che da mesi non fanno un concerto, non allestiscono un palco, non vedono un solo spettatore vivo entrare in sala. Ho fatto 4 serate di #ricominciodaRai3 al Teatro Sistina con la platea deserta, desolata e desolante. Vale per tutti o vale per nessuno.
Sul tema si è espresso su Twitter anche l’attore Alessandro Borghi, secondo cui “il pubblico ‘coreografico’ non esiste” e “se esiste, non dovrebbe esistere, non in questo momento“. Il riferimento è all’aggettivo ‘coreografico’ contenuto nelle Faq del Dpcm presente sul sito di Palazzo Chigi, nelle quali c’è scritto che “alle trasmissioni televisive non si applica il divieto previsto per gli spettacoli, perché la presenza di pubblico in studio rappresenta soltanto un elemento ‘coreografico’ o comunque strettamente funzionale alla trasmissione“.