Stasera, venerdì 5 marzo 2021, nel corso della quarta serata di ‘Sanremo 2021’, Amadeus e Fiorello hanno smesso i panni di condottieri del Festival per indossare le parrucche di due icone degli anni ’90, Sabrina Salerno e Jo Squillo. Le due cantanti, nel non troppo lontano 1991, hanno calcato il palco dell’Ariston, con il brano ‘Siamo donne’.
Il pezzo non ebbe molto successo alla kermesse canora. Si classificò solamente al tredicesimo posto. Ma, negli anni, è diventato un tormentone, un manifesto femminista senza tempo, un inno alla parità di genere che non conosce confini temporali e spaziali.
Il padrone di casa ha commentato, in chiave ironica, la performance ringraziando le interpreti originali per un capolavoro della musica leggera italiana: “Avete fatto la storia, noi ve l’abbiamo rovinata”.
Lo scorso anno, la Salerno ha calcato il palcoscenico di Sanremo in qualità di co-conduttrice in una delle cinque serate. Qualche giorno prima della sua partecipazione al Festival del 2020, intervistata da ‘Ilfattoquotidiano.it’, la showgirl ha classificato la canzone, rispolverata da Fiore e Ama, come ‘uno dei miei errori più clamorosi’:
Discograficamente parlando sì, lo è stato. Mi sono autoeliminata dal mercato inglese e americano. Mi sono sdoganata in italiano e ho addirittura pensato di iniziare una carriera solo in italiano, tant’è vero che ho fatto un album in lingua italiana. Ma non faceva per me. Quando nasci in un senso, in Italia, ti richiedono sempre quel senso lì. Ti etichettano molto facilmente.