Monica Guerritore, nel corso della terza serata del ‘Festival di Sanremo 2021’, ha introdotto il quadro di Achille Lauro sulle note di ‘Penelope’ cantato, in duetto, con Emma Marrone (Qui, il video):
Da quando sono morta ho imparato cose che avrei preferito non sapere come quando si origlia dietro le porte o si aprono le lettere degli altri, Ulisse mi ha raggirata sostiene qualcuno o riusciva a farlo credere agli altri. Si sapeva che era scaltro e bugiardo ma non avrei mai pensato che avrebbe usato la sua astuzia contro di me. Non gli ero stata fedele? Non avevo aspettato, aspettato, e aspettato vincendo la tentazione, quasi un impulso naturale a comportarmi in altro modo. E cosa ho raccolto?! Sono diventata una leggenda. Un bastone con cui colpire altre donne che non avrebbero essere assennate come me, oneste come me, pazienti come me. Ma io avrei solo voluto gradire: ‘Non seguite il mio esempio’. Ma io non sono più, non ho più voce con cui parlare. Non riesco a farmi capire nel vostro mondo fatto di corpi, di lingue, di dita. Non c’è nessuno che mi ascolta dall’altra parte del fiume. E se qualcuno dovesse raccogliere il mio bisbiglio lo confonderà con le ebbrezze che soffiano tra i giunchi secchi, con il volo dei pipistrelli al crepuscolo, con un brutto sogno.
La performance del cantautore, truccato come una statua greca, vestito con la tunica dorata, circondato dalle classiche colonne della Grecia antica, si è concluso con un breve monologo riportato anche sui propri social:
Sono il Pop.
Presente, passato.
Tutti, Nessuno.
Universale, censurato.
Condannato ad una lettura disattenta,
Superficiale.
Imprigionato in una storia scritta da qualcun altro.
Una persona costruita sopra la tua persona.
Divento banale, mi riducono ad un’idea.
Antonomasia di quelli come me.
Rinchiudere una persona in un disegno.
Ma io ero molto di più.
Il pregiudizio è una prigione.
Il giudizio è la condanna.
Dio benedica gli incompresi.