Home Festival di Sanremo Sanremo 2020, Tiziano Ferro e il monologo finale: “A 40 anni guardo il mondo dal filtro delle mie cicatrici”

Sanremo 2020, Tiziano Ferro e il monologo finale: “A 40 anni guardo il mondo dal filtro delle mie cicatrici”

Tiziano Ferro conclude la sua settimana sanremese con un medley di successi e un intenso monologo

pubblicato 8 Febbraio 2020 aggiornato 30 Agosto 2020 06:55

Tiziano Ferro ha chiuso in grande stile la sua partecipazione al settantesimo Festival di Sanremo. Il cantautore di Latina, per chiudere la travagliata avventura sul palco dell’Ariston, ha deciso di omaggiare il pubblico con un medley di alcune delle sue canzoni di maggior successo.

Prima di intonare le prime note de Alla mia età, brano del 2008 che porta nome del suo quarto album in studio, Tiziano Ferro ha proposto una breve riflessione sul tempo che avanza e sulla consapevolezza di essere giusti, indipendente da ciò che gli altri possono pensare. Ecco il testo dell’intervento, che l’artista ha pubblicato per intero sul proprio profilo Instagram:

Tra due settimane compio 40 anni. A 40 anni, per la prima volta ho sognato Dio. Aveva il viso di un adolescente e mi diceva che ho strappato a morsi la vita che volevo. A 40 anni, ho scoperto che non voglio essere una persona alterata dal male. Dove l’arroganza urla, il silenzio elegantemente afferma. A 40 anni ho imparato che non bisogna negarsi all’amore del padre e della madre, mai, né per orgoglio né per timore. L’amore è un lavoro lento e faticoso, fatto di mediazione e di pazienza. Basta ascoltare. A 40 anni so che nessuno può vedere quanto è bello l’amore se non condividi col mondo il tuo sorriso da innamorato. Ci ho messo 40 anni, ma adesso so che il brutto tempo non esiste. È tutto un susseguirsi di stagioni. Solo questione di ripararsi o scoprirsi al mondo giust0.

A 40 anni guardo il mondo attraverso il filtro delle mie cicatrici. E grazie a loro curo le ferite che arriveranno. Ho 40 anni e voglio dire al mondo che nessuno dovrebbe mai decidere di vivere soffrendo. E nessuno dovrebbe mai volere morire. Perché subire non è una disgrazia, è una scelta. E la felicità non è un privilegio, è un diritto. A 40 anni non c’è da spiegare da che parte sto, la mia storia si scrive da sé. Maniacalmente innamorato delle persone, tutte. Estremista. Da sempre dalla parte dei deboli. Dio non commette errori e non credo che abbia iniziato con me il 21/2/1980. Non sono sbagliato, nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema. Non provateci nemmeno. Ho 40 anni ormai.

Al termine della canzone, Tiziano Ferro ha cantato alcune strofe di Non me lo spiegare, Ed ero contentissimo e Per dirti ciao. Un regalo per i fan della prima ora, che nelle scorse serate hanno sentito il loro beniamino esibirsi in duetti e cover.

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