Sanremo 2020, prima riunione ufficiale: ecco chi c’era e di cosa si è parlato
Intanto non ci sono certezze sulla conduzione, con Amadeus in pole
Oggi si è riunito, come anticipato da Blogo, il tavolo tecnico dedicato al Festival di Sanremo in programma su Rai1 dal 4 all’8 febbraio. Presenti per la Rai l’ad Fabrizio Salini, il direttore di Rai1, Teresa de Santis, il suo vice, Claudio Fasulo, e la direttrice di Radio2, Paola Marchesini. Come interlocutori della Rai, c’erano il presidente della Fimi, Enzo Mazza, in rappresentanza dell’industria discografica (in particolare delle major), Filippo Sugar (Sugar) e Dario Giovannini (Carosello) per i discografici indipendenti. E ancora: il presidente della Pmi, Mario Limongelli, il presidente di Afi, Sergio Cerruti, il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, il presidente del Mei, Giordano Sangiorgi, il distributore Claudio ferrante (Artist First, lex discografico ed esperto del settore Stefano Senardi, il dirigente di Audiocoop Marco Mori, Christian Perrotta della Rete dei Festival, l’organizzatore di eventi Francesco Barbaro, l’organizzatore di concerti Massimo Bonelli, il sondaggista Antonio Noto, il giornalista musicale Andrea Spinelli, il coordinatore dell’Associazione Italiana Artisti, Enrico Capuano, la responsabile dell’Italia Music Export della Siae, Nur Al Habash.
Stando alle indiscrezioni pubblicate da Adnkronos, si è avviata la discussione su alcune questioni di metodo propedeutiche all’organizzazione e alla stesura del regolamento di Sanremo 2020: il meccanismo di selezione dei cantanti e il meccanismo di gara; i criteri di composizione delle giurie e il sistema di votazione; la lunghezza dei brani musicali; il potenziale conflitto d’interessi del direttore artistico.
Il dibattito avrebbe evidenziato diverse convergenze: la richiesta di maggiore spazio ai giovani (fermo restando il Sanremo Giovani come festival-talent separato a dicembre, per molti i Giovani devono essere presenti in numero maggiore anche nel festival di febbraio ma con una loro ‘finale’, non in gara insieme ai big); l’apprezzamento per l’assenza di eliminazioni dalle ultime edizioni; la proposta di maggiore visibilità per gli autori delle canzoni (che vengono sì citati al festival ma mai chiamati sul palco); il ritorno ad una serata dei duetti dedicata a cover di brani non in gara (in particolare, per la 70esima edizione, di brani che hanno fatto la storia del festival).
Sulla questione del potenziale conflitto d’interessi del direttore artistico, quasi tutti hanno ammesso che non c’è modo di evitarlo del tutto (se si sceglie una persona che ha avuto un’importante carriera musicale o televisiva avrà per forza rapporti forti con molte parti della ‘filiera’) ma che la migliore soluzione è la trasparenza, cioè dichiarare fin da subito le figure coinvolte e a che titolo (per evitare quanto accaduto lo scorso anno con Ferdinando Salzano). Alla luce delle polemiche sul verdetto di quest’anno, si è parlato anche di come rendere più virtuoso il rapporto tra i ‘pesi’ delle diverse giurie: Noto ha proposto di allargare di molto il numero dei componenti delle giurie dei ‘competenti’ in maniera da rendere difficile che il singolo voto possa ‘deviare’ il trend maggioritario.
Un altro punto su cui Salini ha insistito e su cui tutti hanno concordato è che anche il festival debba essere sempre più concepito come un evento multipiattaforma (per favorire la fruizione dei diversi pubblici, da quello generalista al popolo del web, così importante perle nuove generazioni di cantanti). Tra le varie ed eventuali, c’è anche chi ha proposto di intestare, in occasione del 70° festival, il Teatro Ariston a Domenico Modugno.
Per quanto riguarda la conduzione, resta in piedi due ipotesi, principalmente: la prima vedrebbe Amadeus in veste di conduttore e forse anche di direttore artistico, la seconda prevederebbe una conduzione corale, auspicata già durante lo scorso Festival dal direttore De Santis.