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Sanremo 2020, Albano: “Voglio fare il direttore artistico”

Albano, intervistato da Il Tempo, si candida alla direzione artistica del Festival di Sanremo 2020, proponendo già alcune idee su come sarebbe il suo Festival

pubblicato 14 Maggio 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 19:57

“Stavolta il Festival punto a presentarlo”. Va dritto al punto, senza troppi giri di parole, Albano, nell’intervista rilasciata a Davide Di Santo per Il Tempo. Il cantante pugliese, che ha all’attivo 15 partecipazioni al Festival di Sanremo, fa due conti: “Io propongo una canzone un anno sì e tre no, quindi sarei pronto per la prossima edizione”, dice. Però, il prossimo Sanremo, lo vorrebbe vedere da un’altra prospettiva, quella del direttore artistico, convinto che la voce secondo cui questo ruolo possa essere affidato a Mina, per quanto “il colpo del secolo”, non si realizzerà.

“In fondo due colleghi, Gianni Morandi e Claudio Baglioni, hanno aperto la strada”, aggiunge. “Gli artisti possono dare un grande apporto al Festival. Io ho sulle spalle decenni di gavetta e conosco il pubblico come tanti conduttori televisivi. E poi faccio le cose ‘con grazia’, me lo faccia dire, e di questi tempi non è cosa da poco”.

La candidatura, insomma, è lanciata. E poco importa se ora, in Rai, hanno altro a cui pensare (come il caos sui palinsesti estivi). Albano ha già in mente il “suo” Festival: “Reintrodurrei le eliminazioni”, dice, “e, per quanto riguarda gli artisti, cercherei di creare un equilibrio tra melodia e rap, ridimensionando un po’ quest’ultimo”, perché “è la melodia che ha fatto conoscere la musica italiana nel mondo”.

A differenza di Claudio Baglioni, che si è occupato delle ultime due edizioni, il cantante di Cellino San Marco non canterebbe con gli ospiti, ma si limiterebbe a fare “l’autista, con la speranza di portarlo anche in giro per il mondo. Da anni sto cercando di organizzare un tour di Sanremo in Cina, per esempio”.

A proposito degli esteri, l’intervista permettere anche di avere un aggiornamento su quanto accaduto qualche mese fa in Ucraina, dove Albano è stato inserito tra le “minacce per la sicurezza nazionale”, ma dove ora c’è un nuovo presidente. “Ho chiesto scuse ufficiali ma ancora non si sono viste”, rivela. “Dovranno arrivare o sarò costretto a difendere la mia reputazione per vie legali”.

Tornando in Italia, invece, Albano ora sta lavorando alla docufiction “E’ la mia vita”, che vedremo a breve su Canale 5: “andrà in onda su Canale 5 intorno al 20 maggio, la data del mio compleanno. Ci saranno filmati inediti della mia carriera e della mia vita privata. È un piccolo gioiello”. In attesa che la Rai chiami.

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