Home Notizie Sanremo 2019, Bisio difende Baglioni dalle polemiche sui migranti: “Vi rendete conto ora che fa politica?”

Sanremo 2019, Bisio difende Baglioni dalle polemiche sui migranti: “Vi rendete conto ora che fa politica?”

Sanremo 2019, Claudio Bisio risponde alle accuse circa la politicizzazione del Festival

pubblicato 5 Febbraio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 01:24

È Claudio Bisio, conduttore della sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo 2019, ad inaugurare i monologhi che si inframmezzeranno tra le canzoni in gara. Con il primo in scaletta, il comico milanese di adozione ha deciso di rispondere ad alcune tra le polemiche che hanno investito il direttore artistico Claudio Baglioni negli scorsi giorni, accusato di voler politicizzare la kermesse e di servirsi del palco dell’Ariston come pulpito per le proprie idee sul fenomeno delle migrazioni.

Vi rendete solo adesso che Baglioni fa politica?” domanda Bisio alla platea, a cui propone una lettura alternativa dei più grandi successi del cantautore romano, scritti in tempi non sospetti. Così Sabato pomeriggio, quella del passerotto che non deve andare via, diventa ad un tratto l’eco di un invito lontano ad abbandonare le proprie terre e a lanciarsi in un viaggio, spesso senza speranza:

Lui è un subdolo! Faccio un appello ai giornalisti di inchiesta. Se aveste letto le sue canzoni per tempo, l’avreste saputo subito che è ossessionato da questa cosa dei migranti. Nelle sue canzoni ha scritto robe tipo “Migravamo come due gabbiani”, “E cento ponti da passare, e sirene di navi che urlavano al vento” “E se avessi un’auto da caricarne cento, mi piacerebbe un giorno portarli al mare”. Non in campagna, al mare!

Un anarchico, un “rivoluzionario” (e “Baglioni rivoluzionario” è come viene segnalato l’intervento sulla scaletta ufficiale), le cui canzoni lo collocano di fatti sopra ai cantautori più impegnati del panorama italiano. Portaportese? Un brano antimilitarista per disertori: un paio di jeans al posto di una divisa. E in Poster c’è perfino “un uomo che si lamenta a tanta voce del governo e della polizia“.

L’analisi filologica della discografia si conclude con l’ingresso sul palco del dirottatore Claudio Baglioni, con in mano una chitarra, che intona Io sono qui con il conduttore, che riprende la parola per rivelare tra gli applausi scroscianti del pubblico:

Per me il Festival ora è in discesa. Spero che con questa canzone di finirla lì. Gli odiatori lasciamoli odiare, però i giornalisti seri basta, vi prego. Parliamo di canzoni e di armonia. Lo dico al mondo Rai: quest’uomo ha un grande cuore e una grande testa. Se vi fidate di noi, lavoreremo benissimo.