Sanremo 2013, la scenografia è ‘rosa’: Fabio Fazio si affida a Francesca Montinaro
Per la prima volta nella storia di Sanremo è una donna a disegnare la scenografia. Si tratta di Francesca Montinaro, da anni collaboratrice di Fazio e Forzano.
Sanremo 2013 sceglie il ‘rosa’ per il palco dell’Ariston e affida a Francesca Montinaro l’incarico di disegnare la scenografia del Festival della Canzone Italiana, che si terrà dal 12 al 16 febbraio.
Avere una donna a capo del progetto ‘visual’ del Festival, dopo 62 edizioni – 58 in tv – è pur sempre una notizia. Fedele collaboratrice di Fabio Fazio, ‘per il quale’ ha disegnato gli studi di Che Tempo che Fa, di Vieni Via con Me e di Quello che (non) ho, Francesca Montinaro annovera nel suo book anche gli Invisibili, di Marco Berry, Reality Circus, in onda anni fa su Canale 5, lo studio di Repubblica tv e il bosco ‘incantato’ de Le Invasioni Barbariche, giusto per citare alcuni dei suoi lavori. Riuscirà la Montinaro a dare una rinfrescata al vincolante palco dell’Ariston?
I lavori di Francesca Montinaro, prima scenografa di Sanremo
In primis ci ‘scusiamo’ per l’uso metonimico di “rosa”, fin troppo abusato per indicare il femminile e sicuramente limitativo per introdurre un’artista come la Montinaro che ci ha abituato a scene avvolgenti, a tutta immagine, mobili e avvolgenti, totalizzanti e oniriche, come quelle che ogni settimana vediamo a Che Tempo che Fa. E proprio da lì inizia la sua collaborazione con Fabio Fazio e con Duccio Forzano, altro ‘pilastro’ della squadra del conduttore, regista di tutte le ‘opere tv’ di Fazio tra RaiTre e La7 e già a Sanremo per le edizioni 2010, con Antonella Clerici, e del 2011, la prima di Capitan Morandi.
Una squadra tecnica che si presenta già solida e che promette atmosfere contemporanee. Anche in questo senso quel ‘rosa’ iniziale non rende giustizia ai toni asciutti ed eleganti della Montinaro (e si capisce che il suo stile mi piace, no?). Dopo anni di ‘controllo maschile’ sull’Ariston – peraltro con una certa continuità, come ‘dimostrano’ le 19 edizioni firmate da Gaetano Castelli (negli ultimi anni affiancato dalla figlia Chiara, ma pur sempre ‘titolare’ dell’incarico) – ci aspettiamo una rinfrescatina all’ambiente. Non che l’Ariston aiuti molto, eh, considerata l’inamovibile struttura teatrale, negli anni sì movimentata dalle luci, ma inevitabilmente legata alla presenza di alcuni elementi imprescindibili, orchestra in primis.
“E’ prematuro parlare della scenografia dell’Ariston, stiamo studiando varie soluzioni. Sono tantissimi gli elementi da valutare: dal pubblico agli artisti, al conduttore del programma, al messaggio che si vuole trasmettere. L’obiettivo è coinvolgere il telespettatore, il pubblico che osserva all’interno dell’Ariston (…). Fondamentale è l’interazione tra tutti gli attori. Chiunque ne entri ne deve rimanere coinvolto”
dice la Montinaro oggi a Il Messaggero. Fin qui, a dire il vero, poco di originale: tutti si sono trovati a fare i conti con le tante variabili in gioco, tutti hanno mirato al coinvolgimento dei telespettatori, nel tentativo di rompere definitivamente anche quell’ultimo diaframma tra ‘palco e realtà’. Ora aspettiamo di essere sorpresi, di ritrovare un Ariston davvero nuovo. E’ la ‘condanna’ di questo Sanremo 2013: da Fazio e dalla sua squadra vogliamo sempre il massimo, vogliamo lo stupore…
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