Sanremo 2009: la rivoluzione delle attempate. Iva, Patty e Orietta tra sesso, nudità e polemiche
A poche ore dall’inizio della quarta serata del Festival di Sanremo, nei lanci di agenzia, nelle trasmissioni televisive e dietro le quinte, sui divanetti comodi riservati ai Vip, si parla spesso e volentieri della rivoluzione delle attempate, dell’urlo delle senatrici, del graffio delle stagionate. La verità è che una delle cose più trash e inaspettate
A poche ore dall’inizio della quarta serata del Festival di Sanremo, nei lanci di agenzia, nelle trasmissioni televisive e dietro le quinte, sui divanetti comodi riservati ai Vip, si parla spesso e volentieri della rivoluzione delle attempate, dell’urlo delle senatrici, del graffio delle stagionate. La verità è che una delle cose più trash e inaspettate di quest’ultima bellissima edizione di Sanremo è proprio questa specie di rissa tra le “vecchiette” in gara e mi scuseranno il termine, perché è con simpatia e devozione che l’ho scelto. Arriva Iva Zanicchi, anni 68, a cantare quello che già sappiamo, per la verità anche i sassi ormai lo sanno, l’inno ad un sesso senza amore, l’elegia di un atto libidinoso e duraturo, peccaminoso e diretto, senza fronzoli, senza marchingegni seduttivi (per la verità anche i Pooh avevano cantato qualcosa di simile qualche anno fa ma, si sa, che certe cose in bocca agli uomini fanno meno effetto).
Spunta Patty Pravo, anni 61, che cantando, sul palco dell’Ariston, ha mostrato i seni all’aria; dice: “Iva? A una certa età è meglio lasciar perdere certe cose”. E il nude look?, le si fa notare in giro: “Che problema c’è? Si è visto il seno, ma l’importante è non farlo da zozzona. Se io lo mostro con naturalezza non posso attirarmi critiche”.
Attenzione. Udite udite: “I fan della Zanicchi sono rimasti delusi da questa canzone. Io sto sempre molto attenta ai testi e Iva ha sbagliato ad andare a Sanremo con una canzone così. Al Festival ogni nota e ogni parola viene messa sotto esame”. Firmato Orietta Berti, 65 anni di età e anche lei una voce in capitolo per quanto concerne i fatti sanremesi. Per fortuna, almeno per il momento, da parte sua non sono arrivate notizie circa una deriva “zozzona”, per dirla, di nuovo, con le parole della Pravo.
Protestano, che dico, insorgono i fan dell’Aquila di Ligonchio, che sparano: “Cara Orietta, ci stupiamo che lei, coetanea della nostra beniamina Iva, non condivida la proposta artistica di una donna matura che rivela il suo desiderio”. Colpite e affondate le critiche, dunque: il sesso senza amore della signora Zanicchi ci può stare, incontra il favore del suo pubblico e tutti possono vivere felici e sessualmente contenti.
“Io ho fatto un disco molto coraggioso e molto bello di canzoni d’amore – dice lei -. Amore a tutto tondo: l’amore di una madre per il figlio, l’amore dei fidanzati, l’amore tenero e anche questo un po’ più morboso e l’abbiamo scelto questo perché ci sembrava la canzone più forte. Per cui io devo promuovere questo mio disco. Speriamo…”.
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