Il coraggioso annuncio di Sangiovanni (21 anni) riapre la nota e infinita discussione sulle ripercussioni psicologiche della celebrità facile concessa da talent e reality soprattutto sui più giovani, generalmente meno strutturati nella gestione emotiva delle pressioni e degli alti e bassi che il mondo dello spettacolo riserva ai suoi frequentatori. Al tempo stesso l’iniziativa del rapper buono scoperto e lanciato da Amici di Maria De Filippi conferma quanto sia più facile per le nuove generazioni parlare di salute mentale, tema che evidentemente ormai non rappresenta più un tabù. E impartisce una lezione – come quando Sangio insegnò a tutti noi il vero significato di bellezza – che riguarda l’umanità intera: bisogna sapersi ascoltare e fermare.
Sono trascorse poche settimane da quando Mew, la 24enne cantante che sembrava in pole per la vittoria di Amici, ha abbandonato il programma di Canale 5 insieme al fidanzato, il musicista Matthew, conosciuto all’interno della scuola. Una decisione assunta a causa della “depressione” che “viene fuori nei momenti anche migliori della vita e, in questo caso, nel momento più bello della mia vita“:
Si prende la fame, le energie. Io avevo smesso di mangiare, ho cercato di non mostrare niente a nessuno e ci sono anche riuscita ma, poi, ho capito che si può stare male e si può crollare ma è importante parlarne e bisogna farlo. Con il tempo io ho cominciato ad abituarmi alle forti emozioni di questo percorso e, di conseguenza, i pensieri oscuri sono tornati sempre più forti. Sono arrivata a dubitare di me, giorno dopo giorno, nonostante l’amore di tutti voi e delle persone all’interno del programma.
Nelle ore caldissime del Festival di Sanremo, ormai un micidiale tritacarne mediatico ad altissimo tasso di concentrazione di canzoni e artisti, Geolier ha dimostrato di saper dire stop, come Sangiovanni e Mew. Nello specifico, il cantante napoletano, che tra poco più di un mese compirà 24 anni, ha fatto la sua parte per fermare l’odio che sui social veniva riversato nei confronti dell’incolpevole vincitrice della manifestazione Angelina Mango:
Sta succedendo una cosa molto brutta. Noi artisti non siamo l’uno contro l’altro: sbagliate a pensarla così. C’è un po’ di sana competizione, certo, ma finisce lì. La musica non è odio o divisione. Si pensi a questo dato: due ragazzini hanno scritto una pagina di storia della musica italiana. Basta commentare sotto i post, non serve. Noi artisti ci vogliamo bene e stiamo bene. Il vincitore merita sempre, in questo caso la vincitrice: ha meritato.
Poi, certo, queste parole vanno valutate tenendo in considerazione la scena del rapper che, appena rientrato in patria dopo la trasferta sanremese, si affaccia su un balconcino ed esorta i suoi fan a fischiare, così come il pubblico dell’Ariston aveva fatto con lui poche ore prima (“Visto che hanno fischiato, ora fischiamo noi a loro“). E allora si palesa il dubbio che la maturità dimostrata in altre occasioni possa essere il frutto di furbi consigli del suo entourage più che conseguenza della sua naturale indole alla saggezza. Ma questa è un’altra storia.