Salta la 25/a edizione dei Telegatti: “Colpa della crisi”. La cerimonia di premiazione forse rimandata al 2010
Più che Telegatti, “Teliscordi”. La crisi, benedetta crisi. Cioè, maledetta crisi, per carità. La gente che non arriva a fine mese, eccetera eccetera. Com’è e come non è quest’anno, Mediaset resterà a stecchetto e rinuncerà al celeberrimo “Gran Premio Internazionale dello Spettacolo“, vale a dire il concorso ideato e organizzato da Sorrisi e Canzoni Tv
Più che Telegatti, “Teliscordi”. La crisi, benedetta crisi. Cioè, maledetta crisi, per carità. La gente che non arriva a fine mese, eccetera eccetera. Com’è e come non è quest’anno, Mediaset resterà a stecchetto e rinuncerà al celeberrimo “Gran Premio Internazionale dello Spettacolo“, vale a dire il concorso ideato e organizzato da Sorrisi e Canzoni Tv insieme con Canale 5 che elargisce micetti giallognoli ai migliori interpreti della stagione televisiva.
Dagli alti Palazzi del Biscione, si tengono stretto il bolo, prima di mandarlo giù e annunciano: altolà, non è detto. Forse spostiamo tutto alla seconda parte della stagione, vale a dire più in là nel tempo, quando tutto si sarà sistemato e i dollarozzi saranno tornati a scorrere copiosi nelle tasche degli italiani tutti. Più verosimilmente questo sembra stare a significare che i micetti d’oro verranno fuori dalle loro lettiere non prima del gennaio 2010.
Ironia della sorte: questa sarebbe stata l’edizione numero venticinque del Premio. Tanto che, alla vigilia, s’era parlato di “festa particolare”, più sgargiante del solito. Purtroppo il caro vita ha snellito le ambizioni di direttori di rete e responsabili artistici. Anche perché, come s’è già abbondantemente visto, gli spazi pubblicitari non pagano più come un tempo, gli investitori si ritirano, le mamme non sono più quelle di una volta e, sostanzialmente, si stava meglio quando si stava peggio.
Il dibattito, a questo punto, si risolve in questo: se la crisi è per tutti, perché i Telegatti no e Sanremo sì? Noblesse oblige? Potere del duopolio Paolo Bonolis-Lucio Presta? L’incidenza degli astri? E’ innegabile che il Festival, nonostante il boom di ascolti, sia finito in rosso, dal punto di vista del profitto, senza contare che lo stesso successo di Auditel è, anch’esso, una rispondenza immediata e direttissima della crisi economica: la gente ha meno soldi, l’umore più basso e le palle girate. Ergo se ne sta più volentieri e più spesso in casa, semmai davanti alla televisione, semmai davanti Sanremo, a maggior ragione se la controprogrammazione offre Amici.
A questo punto la parola passa a voi: