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Sakineh Mohammadi Ashtiani – Confessione in tv. Forse sotto tortura

E’ una storia complicata, quella di Sakineh Mohammadi Ashtiani: per raccontarla non basta certo un post e non serve certo TvBlog. E per capirla, be’, per capirla in tutte le sfumature che vanno ben al di là di una tragica, drammatica storia personale – la storia di una donna iraniana accusata di adulterio. E poi

pubblicato 12 Agosto 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 13:36


E’ una storia complicata, quella di Sakineh Mohammadi Ashtiani: per raccontarla non basta certo un post e non serve certo TvBlog. E per capirla, be’, per capirla in tutte le sfumature che vanno ben al di là di una tragica, drammatica storia personale – la storia di una donna iraniana accusata di adulterio. E poi di omicidio del marito. Frustata 99 volte, poi condannata a morte per lapidazione – e che coinvolgono giochi di potere e politici che riguardano l’Iran ma anche gli U.S.A. e la comunità internazionale.

La storia di Sakineh Mohammadi Ashtiani, però, passa anche attraverso la televisione. Una televisione di regime – quella iraniana – che la manda in onda in uno show chiamato 20:30. Mentre, in un video registrato nel carcere di Tabriz – dove la donna è reclusa da quattro anni – confessa. Dopo essersi professata innocente da sempre.

Confessa di aver avuto una relazione col cugino del marito. E che lui le aveva annunciato che avrebbe ucciso il marito.
Ha un foglio in mano, il viso è oscurato da un effetto pixelato. Confessa, e afferma che i media occidentali non hanno alcun diritto di interferire nella sua vita privata. Una confessione in televisione che fa molto comodo al regime.

E che, secondo l’avvocato di Sakineh, è stata estorta alla donna mediante tortura: sarebbe stata picchiata per due giorni, per ottenere questa confessione mediatica da mostrare in prima serata.

Ecco un esempio perfetto di come il media più potente – a livello di penetrazione domestica – che l’umanità abbia mai concepito, possa intervenire in una situazione delicata come questa. Possa servire come mezzo per il controllo dell’opinione pubblica all’interno del paese e servire anche come risposta in termini di politica estera.

Già, perché solo 24 ore prima, Hillary Clinton dagli Stati Uniti d’America chiedeva all’Iran il rispetto dei diritti umani e civili dei suoi cittadini. Per tutta risposta, ecco la confessione mediatica.

Il video si trova sul sito del Guardian.