Sabina Guzzanti e Avanzi di astio tra colleghi
Sabina Guzzanti, al sottoscritto, non fa rizzare i capelli dai tempi de La Posta del Cuore. Tanto geniale in passato quanto livorosa ai giorni nostri, l’erede mancata di Beppe Grillo nella demagogia di piazza “si accontenta”di fare comicità di rottura. Vorrebbe fondare l’Internazionale della satira, dove prendere di mira nuovi personaggi tra cui i giornalisti
Sabina Guzzanti, al sottoscritto, non fa rizzare i capelli dai tempi de La Posta del Cuore. Tanto geniale in passato quanto livorosa ai giorni nostri, l’erede mancata di Beppe Grillo nella demagogia di piazza “si accontenta”di fare comicità di rottura. Vorrebbe fondare l’Internazionale della satira, dove prendere di mira nuovi personaggi tra cui i giornalisti tromboni. Tuttavia il progetto previsto su La 7 è saltato e quindi ora ci toccherà il suo ennesimo film di denuncia.
Non smettendo di dire – ancora – sulle pagine di Vanity Fair che “i giovani non possono essere solo quelli della De Filippi” o che “la polemica è una messinscena per giustificare l’anno prossimo il taglio di Anno Zero”, non si esime anche da inattese stoccatine. Aggiunge, infatti, di non ritenere i suoi vecchi amici di Avanzi così amici… Anzi, ci va proprio già pesante:
“Antonello Fassari è veramente un mercenario livoroso. Con lui ho avuto sempre lunghissime discussioni, come quando lavorava per i Vanzina e faceva scelte lontanissime dalle mie. Però nei Cesaroni è stato bravissimo a recitare se stesso in modo così sincero. E quando si è rivisto si è persino commosso, anche per essere stato preso in giro. La Reggiani ha una grande insicurezza e quindi è fortemente competitiva. E’ talmente sfacciata, in questa sua invidia, che non fa niente per nasconderla. E’ una maestra di dispetti, specie con la Leone. Per esempio: in un dialogo, mentre l’altro attore recita, lei gli rifà il labiale, dice le sue battute senza voce, una cosa che manderebbe in confusione chiunque”.
In più, pare che questa sfacciataggine della Reggiani abbia rasentato la molestia sessuale, quando tentava di sedurre a tutti i costi Pierfrancesco Loche dietro le quinte. Lui avrebbe risposto picche, ma non è questa notazione gossip che ci interessa.
La Guzzanti ha sfruttato un’intervista pepata per promuovere l’uscita del dvd Le ragioni dell’aragosta, che ha visto la gran reunion del cast di Avanzi, una delle più belle trasmissioni di sempre. Era il caso di farsi pubblicità sparando a zero sui suoi colleghi e distruggendo il mito di una grande famiglia unita di artisti? Anche se il buonismo non va più di moda, una alternativa come lei poteva risparmiarci la sparata da copertina a tutti i costi, scadendo nello standard competitivo della tv bassa che tanto contesta.
Scoprire che il mondo dello spettacolo è così ipocrita, anche dove non ci saremmo immaginati, è davvero triste anche per i più smaliziati. Ci vorrebbe un po’ più di rispetto per il lavoro e la sensibilità di chi ha lavorato con te, anziché mettere al primo posto il proprio personaggio e distruggere quello dell’altro (sarà pure antipatica la Reggiani, ma ne è uscita malissimo)
Ancora la Guzzanti, serafica, ammette che quando Cinzia Leone ha avuto un ictus, nel 1999, non è andata a trovarla in ospedale perché “stava lavorando”. Ovviamente ha scritto ai genitori, seguiva quello che le stava accadendo, poi lei è andata in coma e si è trasferita in America per farsi curare. Morale della favola cinica? Chi si è visto si è visto:
“Ci sono legami profondi con tutti, pur nella diversità di ognuno. C’è la capacità di ascoltare e comprendersi. Ma non ci sono altri rapporti: non è che fuori dal lavoro ci si veda o ci si frequenti”.
Però, per chi dopo tanti anni, nonostante tutto, ha partecipato con entusiasmo a una tua causa, un minimo di gratitudine non farebbe mica schifo. A meno che ognuno non lo abbia fatto per interessi personali, di immagine o di pura nostalgia, senza un effettivo interscambio umano.