Saad Khan e la morte (quasi) in diretta
Saad Khan non è il primo caso di morte in un reality show: era già successo in Nigeria. Ma la notizia è comunque di quelle che faranno rapidamente il giro della rete: Saad Khan, concorrente di una sorta di Survivor pakistano, è morto nel corso di una prova di resistenza fisica (un po’ come quelle
Saad Khan non è il primo caso di morte in un reality show: era già successo in Nigeria. Ma la notizia è comunque di quelle che faranno rapidamente il giro della rete: Saad Khan, concorrente di una sorta di Survivor pakistano, è morto nel corso di una prova di resistenza fisica (un po’ come quelle de La Talpa, no?)
La prova prevedeva l’attraversamento a nuoto di un laghetto con un peso di 7 kg sulle spalle; quando Khan è scomparso alla vista, non c’è stata possibilità di salvarlo e il corpo è stato recuperato dai sommozzatori. Ma la cosa assurda non è (solo) questa: la notizia non è stata resa pubblica per 10 giorni. La morte di Khan, infatti, risale al 19 agosto ma solamente oggi è stata resa pubblica, dopo che il corpo è stato portato a casa. Ora, ovviamente, è stata aperta un’indagine.
La questione apre una serie di interrogativi e di questioni, primo fra tutti il fatto che probabilmente, quando si disserta della moralità di un reality show, il discorso potrebbe andare molto più in profondità – e, almeno per ora, questa profondità non riguarda il caso italico -.
Ma forse, di fronte a quella che, pure nel suo piccolo, è una tragedia, occorre solo riflettere su quanto sia diventato invasivo il mezzo televisivo, su quanto sia folle, incredibilmente folle, il cosa saresti disposto a fare pur di andare in tv?