Ryu il ragazzo delle caverne, dal 27 febbraio su Man-ga
Torna Ryu il ragazzo delle caverne.
Ho amato “Ryu il ragazzo delle caverne” (Ryu no michi), l’anime del 1971 targato Toei Animation tratto dal manga di Shotaro Ishinomori. Per la gioia dei fan dell’eroe dell’era preistorica, la serie ritorna dal 27 febbraio dal lunedì al venerdì dalle 21.20 su Man-ga.
Nell’anime c’erano pathos e tensione continui, nell’uso della colonna sonora e delle immagini, e lo spettatore era portato a prendere sulle proprie spalle il peso della sorte drammatica del ragazzo strappato dalle braccia della madre fin da piccolo.
Se avete amato le avventure dell’eroe coraggioso dalle pelle chiara, pronto a difendersi con le unghie, coltello e lancia contro i dinosauri che imperversavano nel suo universo. Accanto a lui la dolce Ran, una ragazza che incontra nel suo percorso per ritrovare la madre. Il ragazzo è fin da piccolo escluso dalla sua gente perchè nato con la pelle chiara, per cui dopo essere scampato al feroce dinosauro Tirano viene allevato dalla scimmia Kitty che lo cresce come se fosse il figlio che ha appena perduto. Purtroppo l’assetato di sangue Tirano la ucciderà, e Ryu avrà, da quel momento, come unici scopi quelli di vendicarsi e ritrovare la madre.
L’unico mancanza, nella serie animata, secondo me è la scelta di eliminare gli elementi fantascientifici del manga “La strada di Ryu”, considerato una perla in Giappone, che avrebbero dato profondità e fascino alla storia. Nel manga che trae ispirazione da “Il pianeta delle scimmie” del 1968 con un occhio ad Asimov, il ragazzo è un clandestino dello spazio che cade con un razzo sulla Terra regredita completamente ad uno stato selvaggio, forse in seguito ad una guerra nucleare. E’ l’unico superstite, e il suo scopo è sapere se esistono ancora degli esseri umani su quella Terra dalla natura rigogliosa abitata da bizzarre e selvagge creature.