Ryan Murphy annuncia 10 progetti in lavorazione su Netflix (ma intanto Pose slitta)
Ryan Murphy anticipa che sta lavorando con Netflix a 10 progetti “firmare è stata la cosa più difficile e più facile che abbia mai fatto”
Ryan Murphy è un uomo sempre molto impegnato. Produttore, autore, regista, ideatore a differenza di altri produttori, Murphy non è diventato solo un marchio, un nome con cui vendere un prodotto, ma è direttamente legato ai suoi progetti. Shonda Rhimes, ad esempio, transitata anche lei come Murphy nell’abbraccio milionario della piattaforma di streaming Netflix, spesso produce (For the People, How To Get Away With Murder) ma non è coinvolta in prima persona. E si vede.
Al contrario Ryan Murphy interviene, modifica, dirige per poi, ovviamente, affidarsi a una squadra di collaboratori, perchè non si può far tutto. Così mentre American Horror Story si prepara alla nuova stagione 1984, Crime Story e Feud non sono da considerare chiuse anche se al momento sono in pausa di riflessione, Pose si prepara a debuttare con la seconda stagione. Con un piccolo giallo.
Infatti la seconda stagione di Pose era inizialmente prevista per domenica 9 giugno, ma è stata spostata al martedì con debutto previsto l’11 giugno. Chissà se la decisione è legata alla contemporanea partenza del secondo capitolo di Big Little Lies su HBO, due serie che intercettano una tipologia di pubblico simile, a caccia di prodotti d’autore, e che avrebbero rischiato di danneggiarsi a vicenda.
In tutta questa iper-attività parlando all’incontro Time 100, dove ha partecipato con Janet Mock proprio autrice di Pose, la serie ambientata a New York negli anni ’80/’90 nella cultura delle ball room, Ryan Murphy ha comunicato che con Netflix sta sviluppando 10 progetti.
I 10 progetti di Ryan Murphy su Netflix sono 4 serie, 3 documentari e 3 film. Tra le serie quelle sicure e già in fase di sviluppo sono The Politician (che partirà il 27 settembre su Netflix), Ratched con Sarah Paulson sull’infermiera di Qualcuno volò sul Nido del Cuculo e l’annunciata Hollywood.
Tra i film certi ci sono l’adattamento di due spettacoli di Broadway di Murphy The Prom previsto per settembre 2020 e The Boys in the Band con Jim Parsons e Zachary Quinto sempre previsto per il 2020. Oltre a questi nè Netflix o Murphy hanno dato altri dettagli.
Curioso però che di questi tre, i primi due siano prodotti con 2oth Century Fox, lo studio cui Murphy era legato dal precedente accordo, con cui è cresciuto e ha raggiunto il successo, per poi abbandonare e stringere un patto da 5 anni da 250/300 milioni di dollari secondo le indiscrezioni. Firmare con Netflix “è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto e la cosa più semplice” ha spiegato Murphy che ha aggiunto come la piattaforma gli abbia dato carta bianca con la libertà di creare quello che vuole e mostrare anche nuove e giovani voci.
Parlando di sceneggiatura oggi, Murphy ha riconosciuto come in questa epoca se “non scrivi di questioni di donne, di genere, di razza non stai realmente scrivendo“. Sebbene dovrebbe esserci ancora maggiore integrazione e diversità dietro le quinte, tra autori e produttori, Mock ha sottolineato come sia emblematico che i tre principali produttori di oggi siano 2 gay (Ryan Murphy e Greg Berlanti) e una donna (Shonda Rhimes).
Per finanziare anche questi 10 progetti di Murphy, oltre, ovviamente a tutto il resto, Netflix ha annunciato di voler ampliare il debito per finanziare la crescita a 12 miliardi, aggiungendo altri due miliardi. Debito per crescere e incassare successi, come il risultato raccolto con l’Accademia che governa gli Oscar che ha deciso di non cambiare le regole per i film capaci di correre alla statuetta. Inizialmente sembrava che l’Accademy volesse modificare le regole per impedire una partecipazione dei film di Netflix, che in ogni caso devono avere anche una distribuzione in sala per poter essere nominati, ma alla fine non sono state apportate modifiche.