Rula Jebreal conduce Il miglio verde sulla pena di morte
Da questa sera, su La7, va in onda un programma coraggioso, incentrato su un tema tutt’altro che semplice: la pena di morte. Il miglio verde, questo il titolo della trasmissione tratto dall’omonimo film sul tema con Tom Hanks, andrà in onda in quattro puntate, ogni domenica in seconda serata. A condurlo, la giornalista palestinese Rula
Da questa sera, su La7, va in onda un programma coraggioso, incentrato su un tema tutt’altro che semplice: la pena di morte. Il miglio verde, questo il titolo della trasmissione tratto dall’omonimo film sul tema con Tom Hanks, andrà in onda in quattro puntate, ogni domenica in seconda serata.
A condurlo, la giornalista palestinese Rula Jebreal, di ritorno su La7 dopo essere stata lanciata da Omnibus e aver lavorato ad Anno Zero. E’ lei la prima a reclamare, su Vanity Fair, un po’ di serietà:
“Parleremo di una legge che non si addice a un Paese democratico come gli Stati Uniti, per la quale molte persone sono condannate solo perché si trovano insieme a un omicida. Discuteremo di quello che accade in Cina, dove in stima vengono eseguite diecimila sentenze di morte l’anno. Apriremo con il caso di Kenneth Forster appena graziato perchè è un simbolo. La7 se ne è occupata per due anni”.
Un altro fenomeno trattato dal programma è quello delle corrispondenze epistolari rivolte ai condannati, che talvolta si tramutano in amore. E’ il caso di Forster, la cui moglie è un’olandese che lo ha conosciuto per lettera e sposato per delega il mese scorso.
Insomma, Il miglio verde è un programma che non ha nulla a che fare con l’informazione patinata. E, a tal proposito, guai a ricordare a Rula l’episodio della gnocca senza testa che la catapultò nel mondo del gossip. Lì sì che potrebbe offendersi… a morte.